Musicultura 2017: trionfa Mirkoeilcane

Mirko Mancini, in arte Mirkoeilcane, ha vinto la 28/a edizione di Musicultura all’Arena Sferisterio di Macerata con la canzone ‘Per fortuna’. “Dedico questo brano a una donna speciale che si chiama Maria”, ha detto il cantautore romano trentunenne, ricevendo il premio dalle mani di Fabrizio Frizzi, conduttore della manifestazione. E speciale è stata anche la serata, trasmessa per la prima volta in diretta televisiva su Rai Uno. “Musicultura è meglio di Sanremo”, ha detto Roberto Vecchioni, uno dei big ospiti con Ron, Giorgia, Ruggeri e Cristicchi. Che la manifestazione si candidi ad essere ‘l’altra Sanremo’ lo si è visto anche dalla grande pubblicizzazione che l’ha preceduta su tutte le reti Rai. Una Sanremo ‘meno commerciale e più coraggiosa’, per dirla ancora con le parole di Vecchioni, che premia la musica popolare d’autore, e la forza di una regione, ha ricordato Frizzi, che ha “dimostrato di sapersi rialzare dopo il terremoto”.

Mirkoeilcane, al secolo Mirko Mancini, chitarrista e cantautore romano, classe ’86, che, dopo anni passati a suonare e scrivere testi e musica per altri, ha “scelto di metterci la faccia” facendo uscire il suo primo lavoro discografico che porta il suo nome d’arte. Il suo primo album è piaciuto molto alla critica e al pubblico, i suoi live sono sempre più affollati, il suo singolo “Profili (a)sociali” (quello di “tutti al Pigneto col risvolto ai pantaloni”) è diventato un tormentone.

Negli ultimi due anni ha sbancato i concorsi di canzone d’autore. Ha vinto il Premio Bindi e il Premio Incanto ed è stato finalista a Botteghe d’autore. A Musica Controcorrente si è aggiudicato il premio per il miglior testo, quello come miglior interprete (di una canzone di Pino Daniele, tema del concorso) e si è classificato al secondo posto nella categoria “inediti”.

Ecco l’esibizione a Musicultura 2017:

Contemporaneamente Mirko Mancini ha scritto anche un romanzo. “Whisky per favore” è acquistabile come ebook su tutte le piattaforme online. “L’album e il libro – dice – sono uno il completamento dell’altro”. Se gli si chiede di parlare delle sue canzoni, risponde: “Trattano la banalità e la superficialità della società di oggi partendo dal mondo della musica [La Giuria].  Si passa per la leggerezza dei rapporti affettivi [Scomodo], la scarsa individualità di ciascuno di noi [Profili (a)sociali], fino a paragonare la situazione della nostra nazione ad una barca che affonda mentre il capitano “se ne lava le mani” [A picco]”.

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