Due autopsie e un’unica ammissione della polizia: l’artista svedese non è morto in modo violento o per colpa della criminalità. Nel frattempo, l’ex fidanzata e l’hotel sono finiti tra ire e curiosità dei fan.

In casi come quello di Avicii, il DJ e producer morto improvvisamente in Oman, si va per esclusione. Le prime due sono arrivate proprio in queste ore: Tim Berling, cittadino svedese di 28 anni, non è morto in modo violento o per mano criminale. L’ha confermato la polizia dopo due diverse autopsie a cui è stato sottoposto il corpo dell’artista.

Sui motivi del decesso, al contrario, massimo riserbo: “Abbiamo tutte le informazioni e i dettagli, ma non sarà rilasciata alcuna comunicazione pubblica”. Una dichiarazione che non mette pace all’onda di cordoglio che ha attraversato il mondo, e che si alimenta con il poco a disposizione: l’annullamento delle scene per problemi dovuti all’abuso di alcolici che negli anni passati l’avevano obbligato a subire l’asportazione di appendice e cistifellea, oltre a sviluppare una forma piuttosto aggressiva di pancreatite.

A destare curiosità è anche il “Muscat Hill Resort” in cui alloggiava l’artista: nelle ore successive alla morte, il resident DJ aveva dichiarato di aver scambiato qualche parola con Avicii dopo averlo riconosciuto, assicurando che non sembrava affatto una persona ammalata o depressa. Tempestati dalle mail di richiesta e curiosità, la struttura è stata costretta a pubblicare sul proprio sito un comunicato: “Per motivi di privacy non siamo autorizzati a rilasciare dettagli dei nostri ospiti. Confermiamo che Avicii ha alloggiato presso la nostra struttura ed è stato molto gentile con tutto lo staff. Siamo estremamente rattristati per l’accaduto e porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia, agli amici e ai fan”. Fan che al contrario non hanno perdonato la scelta di Emily Goldberg, per due anni fidanzata di Avicii, che ha voluto ricordare l’artista su Instagram pubblicando stralci di alcune loro conversazioni private in cui i due si scambiavano messaggi dolci. A tanti è sembrata una mancanza di rispetto e delicatezza nei confronti dell’artista.