1) C’è stato qualche episodio particolare che ti fatto sentire l’esigenza di comporre? Quale è stato quindi il tuo percorso formativo e cosa ti ha formato maggiormente?
Fin da quando ho iniziato a studiare il pianoforte, da piccolo, ho sempre provato il desiderio di poter suonare qualcosa che fosse “mio”, quindi diventare compositore è stata un’esigenza che è nata abbastanza precocemente. Ho studiato pianoforte classico per diversi anni, dando gli esami di rito in conservatorio, poi mi sono dedicato ad altri generi musicali, oltre al classico. Sicuramente gli elementi che mi hanno formato maggiormente e che hanno finito per lasciare un’impronta sono, comunque e sempre, la musica classica, poi c’è stato il rock degli anni ’70 ed ’80. Successivamente, nel corso degli anni, mi sono avventurato anche su tutt’altri generi musicali, lavorando pure come produttore discografico facendo musica commerciale, ma gli elementi formativi dei primordi li ho sempre tenuti con me e sono talmente radicati da influenzarmi tuttora.
2) “Oltre” è il tuo nuovo disco, puoi raccontarci qualcosa di questo lavoro?
Nel 2017, ho partecipato ad un concorso di composizione pianistica di genere minimalista indetto dall’etichetta Blue Spiral Records e sono stato selezionato tra i vincitori. In seguito, è nato un rapporto di collaborazione con l’etichetta stessa e mi è stata data la possibilità di realizzare un album di pianoforte tutto mio, occasione che ho colto al volo. Avevo appena pubblicato un precedente album, “impressioni”, ma sentivo l’esigenza di scrivere ancora poiché stavo vivendo un momento creativo favorevole, cosi’, mi son messo al lavoro ed ho composto 15 brani di getto, utilizzando un approccio stilistico abbastanza vicino al minimalismo, che ha dato unitarietà ai brani che appaiono collegati da un comune filo conduttore.
3) Quanto tempo c’è voluto per preparare l’album?
Pochissimo! I 15 brani sono stati composti, scritti e registrati in 5 settimane, poi, c’è voluto un po’ di tempo per tutte le ulteriori necessità di produzione. Ho avuto carta bianca dalla casa discografica per dare la forma che desideravo all’album; all’inizio avevo pensato di non includere piu’ di 10-12 pezzi, ma alla fine mi son ritrovato con tanto materiale valido per cui ho deciso di tenere 15 brani.
4) Oggi, è difficile riuscire a pubblicare un disco?
Assolutamente no, lo puoi fare anche da solo, soprattutto se ti accontenti di pubblicarlo in formato digitale. Farlo uscire con una casa discografica, invece, è piu’ difficile, perché ovviamente devi accettare una selezione artistica fatta da altri. Discorso ancora diverso, poi, è avere pure dei riscontri di vendita, ma qua entriamo in un contesto abbastanza ampio che richiederebbe un approfondimento a parte. Ad ogni modo, rispetto ad anni fa, le cose son molto cambiate nel mondo discografico ed ora è vero che puoi pubblicare con estrema facilità, ma è altrettanto vero che è molto difficile farsi notare ed ascoltare, perché l’offerta oramai è vastissima. La tecnologia digitale ha permesso di abbattere tempi e costi di produzione, per cui fare musica è alla portata materiale di tutti, pero’ questo non significa che tutti abbiano il talento e le carte giuste per farlo con risultati apprezzabili. Comunque, i numeri di vendita oggi sono infinitamente piu’ piccoli di una volta e questa è una dura realtà che va accettata, anche se non piace a nessuno.
5) Ci sono tra i tuoi lavori alcuni che ti rappresentano maggiormente?
Direi tutti !…nel senso che io tendo a rappresentarmi in tutti i miei pezzi, perché ci metto tutto me stesso nel comporli e suonarli. Se parliamo dell’ultimo album “Oltre”, direi che i brani piu’ rappresentativi sono “Your soul told me”, “Abades” e “Solaris”. Ad un riascolto a posteriori dei miei lavori, potrei dire con soddisfazione che sono “perfetti”, non tanto perché lo siano intrinsecamente, in quanto margini di miglioramenti ce ne sarebbero sempre e comunque, ma per il fatto che, nel bene e nel male, mi rappresentano per cio’ che io sono adesso, sia musicalmente che come persona, con le mie possibilità ed i miei limiti, con i miei pregi e difetti.
6) Quanto c’è di personale nelle tue composizioni?
Riallacciandomi alla domanda precedente, direi tutto, se non addirittura troppo!…nel senso che attraverso la mia musica, mi metto a nudo, mi paleso per quello che sono, e questo potrebbe rendermi un po’ troppo “esposto”, ma è un eventualità che accetto ben volentieri perché fa parte della mia natura.
7) Sei un artista che scrive molti pezzi oppure fanno fatica a nascere?
Vado a periodi, nel senso che alterno momenti di fervore creativo a pause anche molto lunghe, nelle quali mi occupo di tutt’altro, ma tale scelta non nasce per mancanza di idee, è dovuta al semplice fatto che devo utilizzare il mio tempo anche per fare altro. Direi che i miei pezzi nascono molto facilmente, quello che invece risulta piu’ difficile è fare la cernita di quali idee tenere e quali accantonare, visto che la scrittura e l’elaborazione dei brani impegna tempo ed energia e non è possibile scrivere tutto cio’ che mi passa per la mente.
8) Ci sono degli autori che hanno avuto o che hanno influenza sul tuo modo di scrivere?
Oltre alle reminescenze classiche che indubbiamente rimangono, direi che sono stato influenzato in particolar modo dalla musica rock inglese degli anni ’70, nella fattispecie Steve Hackett e Peter Gabriel, anche se ad un primo ascolto dei miei brani queste influenze, forse, non si percepiscono subito. Come autori contemporanei, ascolto Fabrizio Paterlini, Yann Tiersen, Patrick Moraz, Bruno Bavota. Comunque, credo che il mio modo di comporre sia piuttosto personale e si stia aggiornando di continuo, benchè conservi sempre un certo “mood” d’impostazione che mi caratterizza.
9) Oggigiorno forse più di ieri c’è una contaminazione tra generi. La musica, secondo te, si è aperta al mondo?
Assolutamente si, e non solo per quanto riguarda la musica in senso stretto, ma anche tra diverse forme artistiche. La musica riesce a contaminarsi con tutto, anche nel vivere quotidiano di ciascuno di noi, ci sono mille spunti per metterla al servizio della gente, per descrivere gli stati d’animo, per parlare di cio’ che accade nel mondo.
10) Come vedi l’utilizzo della tecnologia nella musica di oggi?
Credo che viviamo in un’epoca fantastica!… Possiamo fare tecnicamente di tutto con investimenti minimi, la tecnologia ha reso la musica alla portata di tutti. Non dico solo per la strumentazione, per l’editing, per la programmazione, per i campionamenti, ma anche per la facilità con la quale si puo’ ascoltare in rete la musica già pubblicata da altri, per confrontarti. In tal senso, oggigiorno si cresce artisticamente piu’ velocemente di una una volta e ci si puo’ confrontare costantemente con un universo artistico sterminato.
11) Spesso gli artisti vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro ti spaventa? Che progetti hai in proposito?
Beh, questa è una bella domanda! Il futuro per me è un grande punto interrogativo. Piu’ che spaventarmi, lo vivo quasi senza pensarci, perchè i progetti e le aspettative hanno quasi sempre un mero valore teorico, poiché è la casualità della vita a decidere come vanno veramente le cose e non possiamo tener conto di tutte le variabili possibili. Per quanto riguarda il futuro della mia musica nella fattispecie, sento ora il bisogno di chiudere un po’ il cerchio iniziato qualche anno fa, quando ho ripreso a comporre al piano dopo una lunga pausa, nel senso che avverto ancora, dopo due album pubblicati, il bisogno di completare un discorso in sospeso che ha sì trovato definizione acquisendo forma e sostanza con le pubblicazioni finora fatte, ma che attende comunque un compimento finale. Quindi, adesso vorrei cambiare un po’ le regole del gioco, introdurre modalità compositive diverse , approcciarmi alla tastiera dimenticando ogni regola ed iniziare cosi’ a pensare ai brani del terzo album. Spero di avere tempo e tranquillità per dare corso a questo mio progetto.

Link utili per ascoltare il lavoro:
Spotify: https://open.spotify.com/album/1y9KsD8AYbXruQMxCWuRTE
iTunes: https://itunes.apple.com/us/album/oltre/1437888564
Teaser Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=qD2eZ-YasJA&t=2s