Recensione: “Tanguerìa” di Greta Cipriani

“Tanguerìa” è il nuovo singolo lanciato dalla pianista e compositrice abruzzese Greta Cipriani, pubblicato dall’etichetta indipendente Blue Spiral Records. Il brano è per pianoforte con aggiunta di elettronica.

Da subito interessante l’avvio, con le ovattate curvature ambientali costruite su di una solida struttura tematica.
L’idea musicale di “Tanguerìa” è sviluppata su solide basi prog elettroniche, questo progetto pare rivolto alla ricerca di un’identità maggiormente distintiva dell’autrice.
Suggestiona, a tratti in misura notevole, l’esposizione melodica della prima parte e il contrasto armonico che ne deriva con la zona centrale del brano che non cede mai il passo al virtuosismo autoreferenziale, questo sia nei passaggi più delicati ed esplicitamente lirici che in quelli più intenzionalmente abrasivi. L’elettronica riscalda perpetuamente il tessuto musicale, rinfrescato da tocchi cristallini del pianoforte mentre il brano procede rapidamente tra continui cambi, tra cieli al tramonto e notturne riflessioni.
Il brano è un continuo volteggiare fra gelide armonizzazioni e calde ventate di sintetizzatori dalla quale corrono cascate di suoni pianistici e continui volteggiamenti delle tastiere, fino a raggiungere una sorta di estasi del timbro.
L’impressione è quella di un meccanismo ad orologeria, dove la miriade di minuscoli ed inusitati ingranaggi si combinano alla perfezione per creare miniature sonore che lasciano stupefatti al primo ascolto e richiedono dedizione ripetuta per un tentativo di decodificazione.

Un lavoro eccellente dunque che dovrebbe aprire lo spazio e l’attesa per un album completo che speriamo possa arrivare presto.