RECENSIONE: “The Essence”, la magia pianistica di Jeroen Elfferich

Dopo 35 anni esperienze compositive il compositore olandese Jeroen Elfferich ha deciso di dedicare il suo tempo a uno stile nuovo incentrato sul pianoforte. La musica di “The Essence”, il suo nuovo album uscito di recente per Blue Spiral Records, è tutta dedicata all’essenza degli elementi. I 15 brani che compongono questo disco sono tutti fondamentalmente incentrati sull’economia di materiale sonoro, vengono per l’appunto suonate poche note.
Concettualmente è tutto abbastanza familiare per il genere minimal, si tratta per lo più brani melodici per pianoforte basati su pattern ritmici semi-complessi.
Questo lavoro discografico indica una nuova tappa nella ricerca di una propria dimensione da parte di un compositore dotato e sensibile come Elfferich, che in questi anni è quantomeno riuscito ad ottenere di ritagliarsi un posto molto personale in un panorama musicale come quello attuale, dove è già molto difficile anche solo galleggiare.
Come abbiamo detto Elfferich ha una lunga storia musicale e ha eseguito musica in quasi tutti gli stili, in particolare il jazz. È come se avesse raccolto tutto ciò che aveva appreso durante il viaggio e lo avesse focalizzato qui, tale è l’equilibrio del suo modo di suonare e la destrezza con cui compone suoni per un pianoforte che appare quasi “nudo”.
“The Essence” è una specie di immaginario caleidoscopico su come il pianoforte possa risuonare a livello ipersensibile e microscopico. Emotivo, pensato, l’album è affascinantemente ricco e seducente per la minuziosità dei dettagli, essenziali come lo stesso titolo del disco.
È un pianoforte contemporaneo, con luci e ombre che scavano all’interno di tempi piuttosto elastici. Puro nel suono, non c’è riverbero aggiunto, né trattamenti o effetti di alcun tipo. Un suono familiare, eppure c’è qualcosa di magico. Questa musica non sta cercando di impressionare, vuole solo presentarsi davanti a noi nella sua essenzialità.
“Brown”, brano iniziale del disco, con la sua nuvola di armonie minimalistiche espansive è come un abbraccio lento e caldo, assolutamente bello e senza sforzo.
“Zebra finch” è un’epica progressione armonica che lentamente si sviluppa in intensità e finisce in fragili sussurrii pianistici. Gli altri brani del disco sono di eguale efficacia.
Quando la musica sperimentale irrompe in questo modo diventa accessibile e musicale senza perdere la sua originalità.
L’etichetta Blue Spiral Records sta creando qualcosa di unico e importante nel panorama modern classical attuale, il suo dei suoi artisti inizia a riconoscersi per la cifra stilistica con la quale si esprimono.
Il brivido di scoprire e condividere gemme preziose ma poco conosciute come questa è una delle ragioni per cui oggi si scrive ancora di musica. Si tratta di un lavoro ispirato, realizzato con un artigianato impeccabile.

Bio dell’artista:

Jeroen Elfferich è un musicista e compositore olandese. Ha studiato percussioni al Conservatorio di Rotterdam. Il suo genere è una sorta di minimalismo con una particolare enfasi ritmica che rende la sua musica ipnotica e sofisticata.

 

Links per ascoltare l’album:

Spotify ► https://spoti.fi/2Hw3rMr

iTunes ► https://apple.co/2Ifp4kn

Teaser Youtube ► https://bit.ly/2WM9DnM

Credits:

Master e post-produzione: BSR Studio
Progetto grafico: BeatArt Studio
Cover: Eberhard Grossgasteiger
℗ © Blue Spiral Records s.r.l.s.

 

Tracklist:

1 – Brown
2 – The essence four
3 – Far away the end
4 – Zebra finch
5 – Piano peace ten
6 – The essence ten
7 – The essence one
8 – Blue
9 – One moment
10 – The essence nine
11 – New dream
12 – Piano peace six
13 – The essence five
14 – Sky
15 – Piano peace four

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