Benvenuto Federico/Friedrich e grazie per questa intervista.
1. C’è stato qualche episodio particolare che ti fatto sentire l’esigenza di comporre? Quale è stato quindi il tuo percorso formativo e cosa ti ha formato maggiormente?
Diciamo che fin da piccolo, nei momenti di solitudine, mi piaceva mettere insieme note. Anche solo con la voce. Poi con una chitarra che non sapevo suonare, fino ad arrivare al pianoforte. Nessun episodio particolare ma più uno stato positivo di noia creativa. Il mio percorso formativo è stato un vagare tra accademia, studi privati, concerti, ma soprattutto ascolti. L’ascolto onnivoro è stata la chiave della mia formazione.
2. È da poco uscito il tuo nuovo album “Sea Songs”, puoi raccontarci qualcosa di questo lavoro?
Lo farò con queste parole : Il Mare come via d’uscita, con le sue voci, le orme che scompaiono e si trasformano in luce. Non è un confine, non ha confine, trasporta pensieri di altri tempi, frammenti di altri posti. Persone. E’ risveglio. Cristallo in mezzo a respiri ed orizzonti. Ogni canzone racchiude. Come Conchiglie.
3. Quanto tempo c’è voluto per preparare i brani nelle sue varie fasi?
Ho passato molto tempo sul pianoforte a suonare e ad ascoltare quello che ne era uscito. Poi piano, piano ho lavorato sui singoli passaggi, modellando melodie, nota per nota. Sono stati mesi piacevoli.
4. Oggi, è difficile riuscire a pubblicare un disco?
Pubblicare è sempre semplice. Ma è il modo e il mondo che sta attorno ad una pubblicazione che è difficile da trovare.
5. Ci sono tra i tuoi lavori alcuni che ti rappresentano maggiormente?
Direi che ogni mio brano è una parte di me e mi dipinge in maniera inequivocabile.
6. Quanto c’è di personale nelle tue composizioni?
Ogni ascolto, immagine o lettura mi influenza in maniera inevitabile. Da quel vortice entropico cerco di dare una personalità alle mie composizioni.
7. Sei un artista che scrive molti pezzi oppure fanno fatica a nascere?
Scrivo molto, ma poi molte cose le accantono finchè non trovo il loro vestito migliore.
8. Ci sono degli autori che hanno avuto o che hanno influenza sul tuo modo di scrivere?
Assolutamente sì…sono tanti e non vorrei dimenticare nessuno ( come spesso mi succede) per cui non li elencherò.
9. Oggigiorno forse più di ieri c’è una contaminazione tra generi. La musica, secondo te, si è aperta al mondo?
Adoro la contaminazione e scoprire musiche che provengono dagli angoli più disparati della terra. E’ una ricchezza che aiuta a creare cose nuove.
10. Come vedi l’utilizzo della tecnologia nella musica di oggi?
Penso sia essenziale quando facilita il processo creativo e ne aumenta le possibilità. E’ un’occasione di crescita e di riflessione sulla musica stessa, mi ha aiutato spesso a capire meglio le composizioni stesse.
11. Spesso gli artisti vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro ti spaventa? Che progetti hai in proposito?
Continuo a scrivere e a cercare di trovare i vestiti migliori per le mie composizioni. Diciamo che ho già pronto diverso materiale a cui se ne aggiungerà altro di sicuro. L’autunno è un buon momento per scrivere e registrare. Nessuna paura per il futuro finchè c’è Musica.
Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato.