Si è spento sabato 28 settembre ad Hana (Hawaii), Kris Kristofferson attore e grande interprete della musica country: un artista eclettico, geniale e straordinario. Kristofferson aveva 88 anni e da oltre dieci anni soffriva di problemi legati alla perdita di memoria. Faccia lunga, origini svedesi e “barba da hobo”, Kristofferson divenne famoso a livello mondiale agli inizi degli anni ’70 con pezzi celeberrimi scritti da lui quali: “Sunday Mornin’ Comin’ Down”, “Me And Bobby McGee”, “For The Good Times”, “Help Me Make It Through The Night” e tanti altri. Lunga la collaborazione con un altro mito, Johnny Cash. Il ritiro dalle scene definitivo porta la data del 2021. L’ultimo lavoro discografico di Kristofferson è stato The Cedar Creek Sessions del 2016, fruttando a Kristofferson una nomination ai Grammy Award per il miglior album americano. Kristofferson è stato sposato tre volte: Frances Beer (dal 1961 al 1969), con la cantante e attrice Rita Coolidge (dal 1973 al 1980) e con la sua attuale moglie Lisa Meyers (dal 1983). Nel 1969 ebbe una breve relazione con Janis Joplin. Kristofferson è padre di otto figli. “La vita di Kris Kristofferson non ha precedenti e non sarà replicata”, recita senza mezzi termini la sua pagina ufficiale che ricorda la lunga vita dell’artista in una dettagliata biografia. Era uno “laureato a Oxford, un barista, un pugile Guanti d’Oro, un ballerino gandy, un combattente forestale, un membro della squadra stradale e un ranger dell’esercito che volava con elicotteri”. Kristofferson è stato il figlio unico di Mary Ann (Ashbrook da nubile) e di un generale dell’aviazione americana (Lars Henry Kristofferson). Sotto pressione della famiglia si arruolò nell’esercito degli Stati Uniti, fu nominato sottotenente, raggiungendo infine il grado di capitano. Kristofferson è stato anche un militante pacifista, un rivoluzionario e un attore di prim’ordine, “una superstar”, un Casanova e un padre di famiglia”, fu sul punto di diventare insegnante a West Point ma lasciò l’incarico per seguire la sua passione di cantautore. Sam Peckinpah lo scelse per il ruolo di Billy The Kid. Willie Nelson registrò un intero album delle sue canzoni, poi si unì a lui nel supergruppo The Highwaymen, con Johnny Cash e Waylon Jennings. Muhammad Ali sedeva in disparte ai suoi concerti. Mamma Cass Elliot lo chiamava “No Eyes”. Atlantic Monthly ha pubblicato i suoi racconti. “Credeva che scrivere canzoni fosse una comunione spirituale di mente, corpo e anima, credeva che William Blake avesse ragione nell’affermare che chiunque abbia ricevuto un ordine divino per la comunione spirituale ma seppellisca il suo talento sarà perseguitato dal dolore e dalla disperazione per tutta la vita e dalla vergogna e dalla vergogna”. Kristofferson conseguì il master a Oxford nel 1960, poi tornò in California, sposò la sua fidanzata del liceo (Frances Beer) , si arruolò nell’esercito e imparò a pilotare elicotteri. Nell’esercito, scrisse canzoni divertenti ispirate a Hank Williams, finché non cadde sotto l’influenza del maestro folk Bob Dylan. “La direzione indicata da Dylan la rendeva un’ambizione rispettabile, una cosa rispettabile da fare”, raccontò anni dopo in diverse interviste lo stesso Kristofferson. La sua lunga carriera segna 30 album registrati, il primo nel 1970 (“Kristofferson”), l’ultimo nel 2014 (“An Evening with Kris Kristofferson: The Pilgrim; Ch 77 – Union Chapel, London”). Ben nove di questi furono registrati solo tra il 1972 e il 1979. Nel mezzo, l’interpretazione nel 1976 di “A Star Is Born” accanto a Barbra Streisand, film che gli valse anche un Grammy Award come miglior interprete maschile. Nel 1980 fu ingaggiato dal regista Michael Cimino per il film “I cancelli del cielo”, western epico accanto a Isabelle Huppert e un giovanissimo Mickey Rourke. Kristofferson è noto al grande pubblico anche per l’interpretazione di Abrham Whistler, nella trilogia cinematografica del famoso vampiro della Marvel, Blade alias Il Diurno (Wesley Snipes). Kristofferson disse di sé, in occasione dell’uscita del suo primo album, “Canto come una fot**uta rana”, a cui il leggendario Foster rispose: “Sì, ma come una rana che può comunicare”. Il debut album “Kristofferson” del 1970, conteneva pietre miliari che si sono fatte spazio nel mondo country, classici ormai cantati ovunque nel mondo, come: “Sunday Mornin’ Comin’ Down”, “Me and Bobby McGee”, “To Beat The Devil”, “Help Me Make It Through The Night”, “Just The Other Side Of Nowhere”, “Best Of All Possible Worlds”, “Darby’s Castle”, “The Junkie And The Juicehead, Minus Me”, “Shadows Of Her Mind”, “The Lady’s Not For Sale”, “Duvalier’s Dream”, “Come Sundown”, “The Law Is For Protection Of The People” e “Casey’s Last Ride”. Il disco iniziava con “Blame It On The Stones”, una canzone che si apriva con un verso decisamente non tradizionale: “Mr. Marvin Middle Class è davvero in difficoltà e si chiede cosa accadrà alle generazioni più giovani”. Di lui Bob Dylan disse: “Puoi guardare a una Nashville pre-Kris e una post- Kris, perché ha cambiato tutto”. Il secondo album di Kristofferson “The Silver Tongued Devil And I”, uscì per la Monument Records nel 1971 e conteneva “The Pilgrim – Chapter 33”, una canzone che sosteneva di aver scritto sugli amici: Cash, Chris Gantry, Funky Donnie Fritts e altri, ma che in seguito, ammise, riguardava soprattutto sé stesso. “È una contraddizione ambulante, in parte verità e in parte finzione”, cantava. “Prendendo ogni direzione sbagliata nel suo solitario ritorno a casa.” Tutte quelle indicazioni sbagliate lo hanno portato, però, a vivere una “lunga vita spettacolare”. Janis Joplin registrò la sua versione di “Me and Bobby McGee”, diventando poi la sua hit distintiva. E fu così che Kristofferson divenne anche un beniamino della controcultura, amato da artisti e ascoltatori che non avevano mai prestato attenzione alla musica country.
Elenco degli album prodotti da Kristofferson
Kristofferson (1970)
The Silver Tongued Devil and I (1971)
Border Lord (1972)
Jesus Was a Capricorn (1972)
Full Moon (with Rita Coolidge) (1973)
Spooky Lady’s Sideshow (1974)
Breakaway (with Rita Coolidge) (1974)
Who’s to Bless and Who’s to Blame (1975)
Surreal Thing (1976)
Easter Island (1978)
Natural Act (with Rita Coolidge) (1978)
Shake Hands with the Devil (1979)
To the Bone (1981)
Repossessed (1986)
Third World Warrior (1990)
A Moment of Forever (1995)
The Austin Sessions (1999)
This Old Road (2006)
Closer to the Bone (2009)
Feeling Mortal (2013)
The Cedar Creek Sessions (2016)
Filmografia
Fuga da Hollywood (The Last Movie), regia di Dennis Hopper (1971)
Per 100 chili di droga (Cisco Pike), regia di Bill L. Norton (1972)
Pat Garrett e Billy Kid (Pat Garrett and Billy the Kid), regia di Sam Peckinpah (1973)
Alice non abita più qui (Alice Doesn’t Live Here Anymore), regia di Martin Scorsese (1974)
Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia), regia di Sam Peckinpah (1974)
È nata una stella (A Star Is Born), regia di Frank Pierson (1976)
Convoy – Trincea d’asfalto (Convoy), regia di Sam Peckinpah (1978)
I cancelli del cielo (Heaven’s Gate), regia di Michael Cimino (1980)
Successo alle stelle (Songwriter), regia di Alan Rudolph (1984)
Flashpoint, regia di William Tannen (1984)
Stati di alterazione progressiva (Trouble In Mind), regia di Alan Rudolph (1985)
Millennium, regia di Michael Anderson (1989)
Ritorno dalla morte (Welcome Home), regia di Franklin J. Schaffner (1989)
Delitto a teatro (No Place to Hide), regia di Richard Danus (1993)
Knights – I cavalieri del futuro (Knights), regia di Albert Pyun (1993)
Stella solitaria (Lone Star), regia di John Sayles (1996)
Fire Down Below – L’inferno sepolto (Fire Down Below), regia di Félix Enríquez Alcalá (1997)
La figlia di un soldato non piange mai (A Soldier’s Daughter Never Cries), regia di James Ivory (1998)
Blade, regia di Stephen Norrington (1998)
Dance with Me, regia di Randa Haines (1998)
Payback – La rivincita di Porter (Payback), regia di Brian Helgeland (1999)
Limbo, regia di John Sayles (1999)
Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes), regia di Tim Burton (2001)
Chelsea Walls, regia di Ethan Hawke (2001)
Blade II, regia di Guillermo del Toro (2002)
D-Tox, regia di Jim Gillespie (2002)
Blade: Trinity, regia di David S. Goyer (2004)
The Jacket, regia di John Maybury (2005)
Dreamer – La strada per la vittoria (Dreamer: Inspired By a True Story), regia di John Gatins (2005)
Disappearances, regia di Jay Craven (2006)
Fast Food Nation, regia di Richard Linklater (2006)
La verità è che non gli piaci abbastanza (He’s Just Not That into You), regia di Ken Kwapis (2008)
Lords of the Street, regia di Amir Valinia (2008)
L’incredibile storia di Winter il delfino (Dolphin Tale), regia di Charles Martin Smith (2011)
Un nuovo amico per Whitney (The Greening of Whitney Brown), regia di Peter Skillman Odiorne (2011)
Legami di sangue – Deadfall (Deadfall), regia di Stefan Ruzowitzky (2012)
The Motel Life, regia di Alan Polsky e Gabe Polsky (2012)
Joyful Noise – Armonie del cuore (Joyful Noise), regia di Todd Graff (2012)
L’incredibile storia di Winter il delfino 2 (Dolphin Tale 2), regia di Charles Martin Smith (2014)
7 minuti – Rapina fuori controllo (7 Minutes), regia di Jay Martin (2014)
Blaze, regia di Ethan Hawke (2018)
Televisione
Stagecoach, regia di Ted Post – film TV (1986)
Amerika – miniserie TV (1987)
Ricercato vivo o morto (The Tracker) – film TV (1988)
Texas Rising – miniserie TV (2015)
























