IL RITORNO DEGLI A/LPACA PORTA CON SÉ RISONANZE EMOTIVE SENZA EGUALI CON IL NUOVO DISCO “LAUGHTER”

Il secondo album degli a/lpaca, intitolato “Laughter,” rappresenta una nuova tappa del percorso musicale di questa band Psych-punk originaria di Mantova, che ha già catturato l’attenzione del pubblico e della critica con il suo album di esordio “Make It Better”. Con un’uscita fissata per il 16 maggio 2025, “Laughter” si delinea non solo come un’opera di crescita artistica ma anche come un manifesto della complessità delle esperienze umane. In un periodo di quattro anni trascorsi a rafforzare la propria identità musicale attraverso concerti in Europa e oltre, la band ha saputo integrare nuove sonorità ed esperienze. Il risultato è un album che, pur mantenendo le radici nel post-punk e nel krautrock, si apre a nuove influenze elettroniche. Questa evoluzione è evidente fin dalla prima traccia, “Evil Pawn”, dove pulsazioni ritmiche moderne si combinano a melodie avvolgenti, introducendo l’ascoltatore a un mondo sonoro più eterogeneo. La tracklist di undici brani si distingue per la sua varietà tematica e stilistica. I testi, sviluppati in collaborazione con Laura Bindelli e Nicolas Pedrazzoli, riflettono un profondo rispetto per la vita, affrontando le sfide quotidiane con una sincerità che colpisce. La title track, “Laughter, Us Us”, gioca con le contraddizioni dell’esistenza, evocando una certa nostalgia per i momenti di leggerezza che si contrappongono alle responsabilità crescenti. Ogni canzone si costruisce su una solida architettura melodica. Brani come “Balance” e “Kyrie” dimostrano la capacità della band di fondere il rumore e la melodia in un’unica entità coesa. Nonostante il suono più pulito e la riduzione del primato della chitarra a favore del basso, gli a/lpaca non perdono mai la loro essenza, mantenendo la loro identità distintiva. In “Brano Fantuzzi”, l’espansione del suono si traduce in un finale che sfida le convenzioni, avvolgendo l’ascoltatore in una composizione tanto intricata quanto affascinante. Il contrasto tra aggressività e dolcezza si manifesta in “Who’s In Love Daddy”, un pezzo che oscilla tra riflessioni profonde e una sensazione di spensieratezza. Quest’armoniosa dicotomia è emblematicamente rappresentata lungo tutto l’album, dove si riconosce un evidente maturo sviluppo artistico. Il lavoro di produzione, curato da Marco Degli Esposti e Andrea Verrastro, contribuisce a creare un’atmosfera ricca e variegata. L’aggiunta di una drum machine, pur mantenendo il cuore pulsante dei ritmi tipici della band, segna un’innovazione che arricchisce le composizioni e le conferisce una freschezza inaspettata. “Laughter” si presenta quindi come un’opera di transizione e di riflessione. Gli a/lpaca, pur adeguandosi ai cambiamenti del panorama musicale contemporaneo, restano fedeli alla loro essenza, abbracciando sia il caos che la dolcezza della vita. Questo album non è solo una raccolta di canzoni, ma una rielaborazione profonda del loro vissuto, una celebrazione delle risate e delle esperienze condivise. Con “Laughter”, gli a/lpaca si confermano come una band capace di sorprendenti salti evolutivi, segnando un’importante pietra miliare nella loro carriera.

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