Il nuovo lavoro discografico del compositore Massimiliano Potena, intitolato “Vernici”, si presenta come un autunnale arazzo musicale ricco di tonalità e sfumature emotive. Composto da dieci tracce sensazionali, questo album si distingue per la sua straordinaria capacità di trasmettere sentimenti complessi e riflessioni profonde, consolidando ulteriormente il posizionamento di Potena nel panorama musicale contemporaneo. L’album si apre con “Venere”, una composizione che funge da introduzione perfetta al mondo sonoro che verrà rivelato. L’artista, attraverso melodie avvolgenti e testi penetranti, cattura l’essenza della bellezza e della fragilità. La sua abilità di mescolare sonorità moderne con richiami al passato consente di instaurare un legame empatico immediato con l’ascoltatore. Procedendo nel repertorio, “Un oceano” si impone come un brano avvolgente e dinamico, capace di evocare immagini di vastità e introspezione. La flessibilità della voce di Potena si sposa armoniosamente con l’arrangiamento strumentale, creando un’esperienza di ascolto che invita alla contemplazione e alla riflessione sulla condizione umana. In “Colpiscimi”, si percepisce una carica emotiva intensa, un inno alla lotta e alla resistenza. Qui, l’artista non teme di esporre le vulnerabilità, eppure riesce a fornire spunti di riflessione su quanto sia vitale lottare per ciò che si ama. Un’altra delle gemme dell’album è sicuramente “La tua voce”, dove la delicatezza dei testi si combina meravigliosamente con la musica per creare un’atmosfera carica di nostalgia e desiderio. Questa traccia esemplifica l’abilità di Potena di scrivere parole che siano al contempo personali e universali. Il brano successivo, “Giugno”, cattura la leggerezza e l’effimero delle esperienze di vita, grazie a melodie che si snodano in un ritmo che sembra seguire il battito del cuore. È una celebrazione della giovinezza, dell’amore e dei momenti trascurabili che lasciano un’impronta indelebile. Durante l’ascolto di “Venice Beach”, emerge una nuova luminosità musicale, in cui l’artista gioca con ritmi più vivaci e densi di ottimismo. Le sonorità allegre contrappongono un messaggio di spensieratezza a quelli più cupi che precedono, dimostrando la versatilità stilistica di Potena. Con “Senza risposte”, la narrazione si fa più introspettiva, dipingendo una realtà di incertezze e interrogativi. Qui, le sonorità assumono toni più gravi, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio attraverso l’ignoto e la ricerca di significato. “Acqua salata” offre un cambiamento di atmosfera, presentando segni di malinconia tratti da esperienze passate. La musica si fa eterea, trasportando l’ascoltatore in un luogo di meditazione, dove il tempo sembra sospeso. La title track, “Vernice”, rivela una profonda introspezione. La combinazione di testi e melodie diventa una celebrazione artistica della trasformazione e della creatività. Potena invita a riflettere sulla vita stessa come un continuo processo di apprendimento e adattamento. Infine, “Le rose ed il pane”, chiude l’album con un messaggio di speranza e rinnovamento. I testi evocativi si intrecciano con una melodia che culmina in un’atmosfera di tranquillità e accettazione. In conclusione, “Vernici” non è solo un album; è un’esperienza artistica che invita alla riflessione e all’emozione. Potena, con la sua sapiente maestria creativa, riesce a condurre il pubblico in un viaggio che esplora sentimenti universali e sfide quotidiane. Con una produzione curata da Etrusko e una forte opera di collaborazione con Alka Record Label, l’album si posiziona come una delle opere più significative dell’ultimo periodo, capace di rinfrancare il cuore e la mente degli ascoltatori.





