Recensione: “Vitriol” di Flavio G. Cuccurullo

Dopo aver pubblicato l’eccellente “7even” il giovane compositore campano Flavio G. Cuccurullo è riuscito a bissare se non superare addirittura l’ottimo livello già acquisito col precedente lavoro discografico.
“Vitriol”, questo il titolo del nuovo disco, è il prodotto di una fantasia compositiva accattivante, fatto di suoni viscerali, echi di melodie dal gusto lontano, quasi orientale. Potremmo definire questo disco un percorso emozionale, dove la musica ha il compito di sottolineare e forse cercare elementi legati al nostro personale universo.
Lo stesso Cuccurullo descrive l’album come “un invito al viaggio all’interno di noi stessi, un invito alla ricerca e allo scavare nel profondo dei nostri perché, per essere in grado di trovare i nostri come.”
Prestigiosi gli ospiti che accompagnano Cuccurullo nel suo viaggio sonoro: Pericle Odierna, Audrey Kessedjian, Agota Zdanavičiūtė, Mariko Muranaka.
Brani come “Mystic Song”, “Fireworks” o la straordinaria “Reincarnation” sono gioielli incastonati in una sperimentazione sonora che pare trasportare in una dimensione parallela.
Grande è la varietà armonica e timbrica, si va dalla brillantezza minimalistica di “The Chronicles of a Flower” alla drammatica distesa di archi di “Monolith”, passando dagli orientalismi di “In The Beginning” e “That’s My Village” o la magistrale moderna orchestrazione di “Labradorite”. Musica che rapisce l’ascoltatore e punta ad indurlo in un particolare stato di profonda quiete, una trance in grado di poter scaturire una intensa e sentita meditazione unito a un senso di riconciliazione con se stessi.
Vitriol è anche un disco di idee semplici rese efficaci dal lavoro in fase di post produzione, strato sonoro su strato sonoro. È il suono di una creatività che nasconde momenti di struggente bellezza. In definitiva un album di notevole architettura musicale.

29136001_533307053702503_5875763975979711887_n

 

Tracklist:

1. Like Stars To Mariners
2. Labradorite
3. Fireworks
4. The Chronicles of a Flower
5. Mystic Song
6. Rusty Cage
7. Monolith
8. In The Beginning
9. That’s My Village
10. A Kaleidoscope of Beauty
11. Reincarnation

 

Credits:
Cover Art: “Cinetismo Astratto” di Nello Petrucci
Artwork: Rino Manganelli
Mixing Flavio G.Cuccurullo
Master e post-produzione: BSR Studio

 

Links per ascoltare il disco:
Spotify ► https://spoti.fi/2OyKgD1
iTunes ► http://tiny.cc/9e2j4y
Google Play ► http://tiny.cc/qf2j4y

 

Maggiori informazioni:
http://www.bluespiralrecords.com

 

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...