Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori, oggi vi presentiamo “Arca”, l’ottavo concept album dell’artista contemporaneo e musicista Alessandro Zannier aka Ottodix, pubblicato da VREC (il 14 aprile 2023), prodotto dall’artista stesso insieme a Flavio Ferri (DeltaV) e registrato col pianista Loris Sovernigo al Teatro Marchionneschi, in una delle prime residenze artistiche volute da Antonio Aiazzi dei Litfiba a Guardistallo (PI). Questo mastodontico disco presenta 18 brani: megagalattici, sognanti, fluttuanti e insostituibili. “Arca” si fa conoscere anche per l’autorevole e originale mix Elettronico, Ambient, Alternativo e New Wave. Ottodix incanta gli ascoltatori con raffinatezza e saggezza, il suo canto risulta affascinante e meticoloso. Il sound elettronico di “Arca”, trasporta l’ascoltatore in una dimensione onirica e al tempo stesso ascetica, i suoi synth e bassi sono un autentico toccasana per tutti noi. Il disco suggerisce un clima di sindrome dell’Apocalisse imminente e dal peso crescente che opprime l’intera società globale basato sulla sensazione della fine del “sistema mondo” così come lo abbiamo conosciuto. Si tratta di un’ipotetica e visionaria Arca spaziale generazionale, ispirata alla forma di una tartaruga, concepita per salvare milioni di uomini da un futuro cataclisma ambientale planetario irreversibile, paragonabile al biblico Diluvio Universale e causato dall’incoscienza collettiva descritta nel brano/manifesto di apertura “Gravità”. È un sogno-incubo utopico/distopico, concepito, come la migliore fantascienza insegna, fingendo di avere una tecnologia immensa a disposizione e risorse e budget illimitati per costruirla. La provocazione di Ottodix non è il “come realizzarla” oggettivamente, ma come potremmo filosoficamente immaginare una società rifondata da zero e organizzata in modo più eco sostenibile, paritario e rispettoso della competenza, dell’istruzione, dei diritti e della crescita degli individui. ARCA pone anche domande sull’ipotesi di ritrovarci tutti migranti, africani, russi, europei, cinesi e americani, in una sola scialuppa, tra universo e “metaverso” simulato (“Simulatore”), in fuga per sempre. Pone infine il problema dell’urgenza di un backup (l’arca di Noè, in fondo era il primo backup ipotizzato dall’umanità) del sapere tecnico scientifico, del patrimonio artistico, linguistico e culturale dell’uomo, ma soprattutto del DNA della vita sulla Terra. Con “Arca”, sarà un’ora di tempo passata in rassegna; dove domineranno eccellenti e profonde risonanze emotive, spensieratezza e soprattutto contemplazione. “Arca” e Ottodix, sono promossi a pieni voti; musica, canto e testi sono assolutamente complementari, uniti con magistralità e cognizione di causa, questo è un album supersonico e immancabile, critica e pubblica osanneranno questo capolavoro sonoro, congratulazioni Ottodix.
