Una leggenda del podio torna a Santa Cecilia. Il direttore d’orchestra Herbert Blomstedt sarà il protagonista il 18 maggio alle 19:30 – con repliche il 19 alle 20:30 e il 20 alle 18 – all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone del concerto della stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale. Elegante, alto, con lo sguardo vivo e il gesto ampio, 95enne (nato negli Stati Uniti nel 1927 ma cresciuto in Svezia), Blomstedt è ancora attivissimo sui maggiori palcoscenici mondiali. È Direttore onorario della Dresdner Staaatskapelle, del Gewandhausorchester Leipzig e dei Bamberger Symphoniker, Conductor Laureate della San Francisco Symphony e della NHK Symphony Orchestra e Honorary Conductor della Danish National Symphony Orchestra. Del suo elisir di lunga vita fanno parte lo yoga, che pratica da decenni, e il vegetarianismo. “Dalla direzione d’orchestra deriva un’energia spirituale – ha detto -. Non deve essere un’energia fisica, quella tocca all’orchestra”. Per il direttore, la musica è fonte d’energia anche dopo aver diretto le stesse composizioni già dozzine di volte. “Prendo molti appunti, perché studio le partiture con grande attenzione, affinché ogni nota abbia un significato speciale”. La scintilla che lo avvicinò ancor di più alla musica fu il primo ascolto di una sinfonia di Bruckner, la Quarta: “Fu un’esperienza fantastica che mi ha incantato! […] La prima volta che ascoltai questa sinfonia, avevo 13 anni. La musica mi ha immediatamente conquistato”. Sarà proprio con la Quarta, la “Romantica” di Bruckner, che Blomstedt tornerà sul podio dell’Orchestra ceciliana, già diretta nel 1994, nel 1996 e poi nel 2021 (ma in piena pandemia e senza pubblico). Eseguita la prima volta nel 1874, la Quarta fu definita dal compositore, in una lettera del luglio 1888, “la mia composizione più immediata e popolare”. La serata verrà aperta dalla Terza sinfonia di Franz Schubert, composta tra il maggio e il luglio del 1815, quando il compositore aveva appena 18 anni, ed eseguita per la prima volta a Londra nel 1881, ben 53 anni dopo morte dell’autore.
