INTERVISTA ESCLUSIVA ALLA ROCK BAND TOO LEFT 2 BE RIGHT

I Too Left 2 Be Right si sono formati a Roma nel marzo 2012 e sono composti da PieX (voce e campionatore), Fabrizio Sclano (chitarra), Mauro Borioni (batteria) e Marco Termine (basso). In pochi mesi è stato inciso il primo EP intitolato “Life, music and other funny tragedies” che ha ricevuto una buona accoglienza, con diversi passaggi su Radio Rock e Radio Popolare. Rafforzato dall’attività live in Italia, la band nel 2016 ha registrato il suo primo full lenght “SOS Mall”. Dieci canzoni in cui su una solida base hard rock convogliano funky, crossover, hip hop, punk, alternative… un sound legato agli anni ‘90 e a band che sono state protagoniste di quel decennio come Faith No More, Rage Against The Machine, Soundgarden. Poco dopo hanno rilasciato il videoclip del brano “Shopping Bag”, la quarta traccia dell’album. Nel 2017 la band ha avuto l’occasione di andare in tour in Lettonia. Nel periodo successivo la band ha cominciato a scrivere materiale per il successore di SOS Mall, senza tuttavia rinunciare all’attività live. Durante il lockdown la band ha pubblicato uno split-video per “From that Pain” un nuovo pezzo acustico non incluso nel nuovo album. Il nuovo disco si intitola “Candies”, ed è prevista l’uscita per Maggio 2023. Titolo suggerito da una foto trovata sul web, che ritrae una bambina in una posa tenera ma irriverente. Se l’album precedente parlava di consumismo, di tecnologia e manipolazione mentale, in “Candies” lo spazio che prima era occupato dalla rabbia ora è occupato dalla speranza.

RINGRAZIAMO LA ROCK BAND TOO LEFT 2 BE RIGHT

1) Com’è nato il nome della vostra band? Potreste raccontarci anche un po’ la storia della vostra band?

Molti ci vedono connotazioni politiche, ma il tutto è nato in maniera scherzosa perché su 4 componenti del gruppo, 3 sono mancini. Siamo troppo “sinistri” per essere “destri”, ma anche per essere “giusti” (right). Siamo una band di Roma attiva dal 2006 e con 3 pubblicazioni alle spalle. Il 19 maggio è uscito “Candies”, il nostro nuovo album distribuito da (R)esisto. Lo trovate su tutte le piattaforme musicali. Da qualche settimana è online anche il primo omonimo singolo per il quale abbiamo prodotto un video ufficiale che trovate su YouTube.

2) C’è stato qualche episodio particolare che vi ha fatto sentire il bisogno di scrivere le vostre canzoni? Qual è stato il vostro percorso formativo e che cosa vi ha influenzato di più?

Siamo tutti e quattro dei veri malati di musica, dei nerd musicali. Non potevamo fare altro che provare anche ad imbracciare uno strumento e cercare di riprodurre tutta quella fantastica musica con cui siamo cresciuti. I nostri punti di riferimento sono i più disparati, ma siamo molto legati alla scena rock degli anni ’90, a tutte quelle band che in quel bellissimo decennio hanno composto senza paura o limitazioni di genere.

3) L’album “Candies” è uscito il 19 maggio del 2023, potete parlarci di questo lavoro e del vostro disco precedente disco “S.O.S. Mall”?

S.O.S. Mall è un album a cui siamo molto legati. Dieci canzoni fresche e “di pancia”, non è un vero concept album, ma c’è una critica al consumismo che attraversa tutte le canzoni. C’è anche molta rabbia, ma declinata in maniera creativa. Ci piace ancora suonare dal vivo le canzoni di SOS Mall.

4) Quanto tempo ha richiesto la realizzazione dei dischi?

Non siamo una band che produce di getto, non siamo lenti, ma neanche una di quelle band che vive di lampi d’ispirazione. Siamo degli artigiani a cui piace lavorare sodo sulle canzoni e scegliere solo le migliori che poi andranno sugli album. Purtroppo tutti abbiamo un vero lavoro che rallenta terribilmente il processo. Candies è stato composto in circa un anno, ma poi il Covid è arrivato proprio quando stavamo per entrare in studio.

5) Attualmente, è difficile pubblicare: un disco, un EP, un singolo o un videoclip?

È molto difficile che le band producano veri e propri album. Si preferisce puntare sui singoli, sia per questione di budget che di funzionalità nelle piattaforme di streaming.

6) Come avete affrontando il precedente stato d’emergenza da virus SARS-CoV-2 e cosa provate per l’attuale abbattimento delle restrizioni?

Parlando solo del mondo “musica underground”, abbiamo visto tantissime band amiche che purtroppo non sono sopravvissute a questo ciclone che ha investito tutti. Molte bravissime band con cui abbiamo condiviso il palco ora non esistono più. Anche il musicista più appassionato perde motivazioni se per mesi non può neanche vedersi con i propri compagni. Per fortuna noi siamo prima di tutto un gruppo di amici, alcuni di noi si conoscono da 30 anni. Sono legami così forti da sopravvivere anche ad una pandemia. Durante il lockdown abbiamo anche fatto uscire il video di una nostra canzone esclusa da “Candies” con cui abbiamo voluto nel nostro piccolo ringraziare tutte le persone impegnate in prima linea in quel terribile periodo.

7) Quali sono i vostri pezzi che più vi rappresentano?

“Candies” è un pezzo che ci rappresenta bene: è orecchiabile, ma potente con un taglio un po’ punk. Ma ci sono anche parti più inusuali come piacciono a noi. Un altro pezzo rappresentativo è “Tio Biab”, al suo interno ci sono tutti gli ingredienti dei TL2BR: progressioni armoniche, tempi inusuali, ricerca della melodia, un sound ricercato.

8) Quanto di personale c’è nelle vostre canzoni?

Tutto, sia a livello musicale che di testi, mettiamo nelle nostre canzoni tutto il nostro vissuto e la nostra passione per la musica. È il segreto per essere sinceri.

9) Siete una band che scrive molti pezzi oppure hanno difficoltà a nascere?

Non abbiamo grosse difficoltà a creare pezzi. Ci piace molto lavorare sulle canzoni, a volte siamo un po’ perfezionisti, ci piace confrontarci molto ed uscire dalle nostre comfort zone. Non ci spaventa metterci in discussione.

10) Da dove traete ispirazione? Avete qualche tipo di rituale prima di iniziare a lavorare?

Nessun rituale particolare, l’ispirazione viene dalla vita di tutti i giorni. Siamo persone curiose, ci piace parlare di quello che osserviamo e che ci colpisce. Ad esempio “Superhero” è nata riflettendo su quanto siano fantastiche le persone che per lavoro, passione o esigenza, si prendono cura dei più deboli, dei più sfortunati. Dei veri supereroi.

11) Come reagite quando avete un blocco creativo?

Capita a tutti di bloccarsi su una canzone che proprio non gira bene. L’unica soluzione è andarsi a fare una birra e riaffrontarla a mente fredda.

12) Cosa significano per voi improvvisazione e composizione? E quali sono per voi i loro rispettivi meriti?

Amiamo diversi gruppi in cui l’improvvisazione è fondamentale (PFM, Mars Volta, Dave Matthews Band), ma non siamo propriamente una Jam Band. Ci piace a volte lasciarci andare, ma siamo più legati al ragionamento in sala prove.

13) Che attrezzatura o software usate per comporre la vostra musica?

Non si può negare che lo scambio di file musicali creati con cubase o reaper possa aiutare, ma ci piace comunque passare ore e ore in sala prove con basso, batteria e chitarra.

14) Oggi forse più di ieri c’è una contaminazione dei generi. Pensate che la musica si sia aperta al mondo?

La vera musica è sempre stata aperta al mondo e alla contaminazione. Le band che adoriamo non hanno mai avuto paura di provare generi e suoni nuovi, di sperimentare soluzioni inusuali. Gente come Primus, Jamiroquai, Beastie Boys, Faith No More, Peter Gabriel hanno segnato la nostra crescita musicale e culturale in generale.

15) Come giudicate l’uso della tecnologia e dei social media al servizio della musica?

Internet e gli MP3 prima, e successivamente le piattaforme di streaming, hanno dato la possibilità a tutti di far ascoltare le proprie composizioni in ogni angolo del mondo. Una rivoluzione epocale. Forse l’aspetto in cui siamo meno a proprio agio è la parte legata ai social network. Nessun giudizio, però crediamo ancora nella musica live, nel passaparola tra appassionati, nella solidarietà tra gruppi.

16) Cosa ne pensate della Loudness War e dell’intensivo utilizzo della compressione dinamica utilizzata nelle tracce audio contemporanee?

Le moderne compressioni sono nate per dare “botta”, volume e compattezza alle registrazioni, soprattutto in ambito hard e metal. Ma un conto è farlo agli Abyss Studio, un conto nello studio sotto casa. Inoltre c’è un inevitabile perdita di “spazialità” del suono. Noi abbiamo registrato il disco in analogico, con un passaggio anche su nastro, roba ormai purtroppo sempre più rara. Il tutto grazie a Danilo Silvestri e ai suoi GreenMountain Studio. Un professionista assoluto con centinaia di dischi prodotti, ma soprattutto una persona eccezionale, che si è inserita alla grande nel gruppo. Per noi è ormai il quinto elemento dei Too Left!.

17) Il ruolo dei cantautori e delle band è sempre stato soggetto a cambiamenti. Qual è la vostra opinione sui compiti (ad esempio politici / sociali / creativi) degli artisti di oggi e come raggiungete questi obiettivi nel vostro lavoro?

Nessuna band dovrebbe sentirsi obbligata a trattare nessun tema specifico. Per fortuna ci sono artisti come De André, Rage Against The Machine o Bob Marley che hanno descritto e denunciato le ingiustizie sociali e politiche della nostra era. Ma per fortuna esistono anche i Reel Big Fish che esistono solo per farti ballare e muovere il culo. Dipende quello che cerchi e di cui hai bisogno, vanno bene anche i Cannibal Corpse, l’importante è essere sinceri e coerenti.

18) Che consigli dareste ai nuovi artisti che desidererebbero emergere?

Nessun consiglio migliore di quelli che diede Dave Grohl in una famosa intervista: non pensate ai talent show o altre scorciatoie, Trovatevi in sala prove, divertitevi, sentitevi liberi di fare schifo. Impegnatevi per fare meno schifo, ma soprattutto divertitevi.

19) Gli artisti spesso vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro vi spaventa? Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Il futuro non ci spaventa, siamo molto contenti della nostra nuova musica e non vediamo l’ora di suonare Candies su qualsiasi palco!.

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