INTERVISTA ESCLUSIVA AL CANTAUTORE ANCONETANO VIOLET

VIOLET nasce ad Ancona nel 1999. Cresce ascoltando in macchina i dischi di Samuele Bersani e dei Beatles. Dopo aver militato in varie Band, decide che è il momento di mettersi a nudo e intraprendere un percorso solista. Il 16 maggio 2025 esce il suo primo EP per Alka Record Label “Biscotti”, anticipato dal singolo “Arsenico”, prodotto da Massaga Produzioni con l’attenta direzione artistica di Michele Guberti.

RINGRAZIAMO IL CANTUATORE VIOLET PER AVERCI CONCESSO QUEST’INTERVISTA

1) Puoi parlarci un po’ di te? Cosa ha ispirato la nascita del tuo EP “Biscotti”? Qual è il significato dietro il titolo?

“Biscotti” nasce dall’esigenza profonda di raccontarmi e di creare qualcosa che mi rappresentasse pienamente in quel momento specifico della mia vita. Ho sempre avuto una forte passione per la musica, sin da bambino, ascoltando i Beatles e Samuele Bersani. Dopo diverse esperienze in varie band, ho sentito il bisogno di intraprendere un percorso personale, autentico. Così ho iniziato a scrivere, a comporre idee, suggestioni che sono poi confluite in questo EP. È nato dal desiderio di esprimermi, ma anche dall’ intima esigenza di raccontare un periodo specifico della mia vita, di dare dei contorni a quello che stavo vivendo. Il titolo biscotti è stato scelto perché è sia il titolo del brano, sia perché in parte dà l’idea di quello che sarà l’EP stesso. Un qualcosa di semplice, una partenza, a volte difficile, ma dal buon sapore (si spera)

2) Puoi raccontarci di più riguardo al processo creativo che hai seguito per scrivere i brani? Qual è stata la tua fonte d’ispirazione principale?

Ho cercato di scrivere ovunque e di qualsiasi cosa: un po’ per esigenza, un po’per passione. Sento un forte bisogno di raccontare ciò che mi circonda, ciò che provo. Spesso seguo un flusso di pensieri che a volte arriva spontaneamente, altre volte lo devo cercare. In entrambi i casi, tutto si riconduce sempre a ciò che vivo. È un processo istintivo ma anche riflessivo, molto legato alla mia esperienza quotidiana.

3) Come descriveresti il tuo stile musicale e come si evolve rispetto alle tue prime influenze?

Tendo a suonare ciò che mi piace e che trovo stimolante, senza impormi confini. Se volessimo incasellare questo EP, potremmo parlare di un pop con influenze R&B, ma non amo le etichette. In futuro sicuramente mi piacerebbe esplorare nuovi territori sonori. Credo che l’evoluzione artistica sia fondamentale, e che possa avvenire solo se si hanno delle fondamenta chiare su cui costruire, e reinventarsi.

4) Qual è il messaggio che speri di trasmettere ai tuoi ascoltatori attraverso le canzoni del tuo EP?

Credo che la cosa più importante per un artista sia condividere sinceramente qualcosa: un’emozione, un pensiero, una parte di sé. Quando una canzone riesce a creare un legame tra chi la scrive e chi l’ascolta, accade qualcosa di speciale. Due sconosciuti si ritrovano a condividere lo stesso sentire. Spero che “Biscotti” possa essere proprio questo: un ponte, un legame, qualcosa che unisce dove prima c’era distanza.

5) In che modo la tua città natale, Ancona, ha influenzato la tua musica e la tua visione artistica?

Ancona sicuramente è un elemento importante. è parte integrante del mio immaginario. Scrivo ciò che vedo e vivo, e Ancona — con il suo mare, le colline, i vicoli — offre costantemente spunti e suggestioni. Inoltre, ho avuto la fortuna di incontrare persone appassionate di musica, insegnanti, amici che mi hanno stimolato e formato, sia come artista che come persona. Tutto questo inevitabilmente si riflette nella mia musica.

6) C’è un brano dell’EP che ti è particolarmente caro? Se sì, puoi dirci perché?

Sicuramente “Arsenico”, perché è stato il primo brano che abbiamo registrato ed è quello da cui è partito tutto. Ma anche “Biscotti” ha un posto speciale, forse è il brano più intimo dell’intero EP. Ancora oggi, a distanza di tempo, mi emoziona ascoltarlo.

7) Come hai collaborato con il produttore Michele Guberti e con Massaga Produzioni durante la realizzazione di “Biscotti”?

È stato un viaggio importante. Michele e il team di Massaga mi hanno aiutato molto a capire quale direzione dare ai brani, portandomi a una maggiore consapevolezza espressiva. Quindi hanno avuto un ruolo essenziale, come dei guardrail in autostrada, hanno incanalato le idee e le sonorità, aiutandomi a definire un’identità sonora chiara. C’è stata anche una forte sintonia artistica, un’intesa che ha reso tutto più fluido e naturale.

8) Quali sono le sfide che hai affrontato come artista emergente nel panorama musicale italiano?

Non è un percorso semplice. Oggi, oltre alla musica, si guarda molto ai numeri sui social, e questo comporta una gestione complessa: bisogna curare la scrittura, la promozione, i profili social, e al tempo stesso portare avanti altri aspetti della vita come il lavoro o lo studio. Per gli artisti emergenti manca spesso un vero supporto. Gestire un progetto da soli, a 360 gradi, richiede molte risorse — economiche, mentali, emotive. E spesso il mercato preferisce contenuti più facili, immediati, a discapito di progetti più autentici o di nicchia.

9) Quale consiglio daresti ai giovani artisti che desiderano intraprendere una carriera nella musica?

Può sembrare insolito, ma direi: disciplina e rigore. Non basta più aspettare il “treno che passa una volta nella vita”, oggi quel treno bisogna costruirselo da sé. Oltre al talento, servono visione, determinazione e passione. Ma soprattutto, bisogna ricordarsi di godersi il viaggio: fare musica è una delle esperienze più belle che si possano vivere, che sia in camera propria o su un palco.

10) Hai già in programma nuove produzioni o altri progetti in futuro?

Assolutamente, Stay tuned

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