Intervista a Frerick den Haan: ogni compositore dovrebbe lottare per una musica unica

È appena uscito l’album del pianista e compositore Frerick den Haan dal titolo “Sketches of tomorrow”. Frerick den Haan è un pianista e compositore olandese principalmente dedito a composizioni per pianoforte solo. Fin da piccolo entra in contatto con il pianoforte che lo affascina ancora oggi. Nonostante la vita frenetica di marketer riesce a ritagliarsi del tempo la sera per suonare il pianoforte, ritrovando così pace e tranquillità. Ciò ha portato al suo primo album per pianoforte solo “Noir”, che ha portato in un tour notturno, in luoghi tranquilli lontani dal trambusto della vita quotidiana. Robert Newsome ha scritto su Bandcamp Navigator di “Noir”: “Questi otto pezzi per pianoforte solo esplorano la bellezza e la risonanza che si trovano in spazi piccoli e silenziosi. Calma e pacifica, la composizione di Frerick den Haan esplora la grandezza che si trova nella quiete.” Per il suo secondo disco da solista “Sketches of Tomorrow” (Blue Spiral Records), Frerick ha composto quattro brani originali in omaggio ai suoi quattro nonni che sono mancati tutti negli ultimi due anni. Questo EP è il suo modo per commemorarli.

Abbiamo incontrato l’artista per una intervista esclusiva che riportiamo di seguito.

(Scroll down for english version)

 

 

Benvenuto Frerick e grazie per questa intervista.

 

1. Quando hai iniziato a comporre – e cosa o chi sono state le tue prime passioni e influenze?
Ho iniziato a comporre già all’età di 10 anni quando ho preso in mano una chitarra per la prima volta. A quell’età ero un grande fan della musica grunge e in particolare dei Nirvana, e sognavo di diventare una rockstar. Con la mia prima band ho scritto diverse canzoni nel genere grunge. Ripensandoci, è stato un periodo divertente, ma alla fine niente di serio.

2. A livello personale quali consideri come momenti incisivi nel tuo lavoro e / o nella tua carriera?
Hmmm, penso che sia il momento in cui ho finalmente capito come suonare gli standard jazz. Per molto tempo ho potuto solo godermi la musica, ma non ho capito nulla della struttura, dei voicing, della collaborazione con una band e dell’improvvisazione. Il jazz mi ha aperto un mondo completamente nuovo in termini di improvvisazione e tecniche di composizione.

3. Puoi dirci qualcosa sulla tua ultima pubblicazione discografica “Sketches of Tomorrow”?
Sketches of Tomorrow è un omaggio ai miei nonni. In quattro composizioni cerco di catturare l’essenza dei miei ricordi su di loro. Inoltre, ho cercato di incorporare uno stile più cinematografico nella traccia di apertura Sketches of Tomorrow. Per le composizioni Lindenplein e Les Dunes ho ascoltato a lungo Beethoven, Schubert e Debussy. Probabilmente si sentiranno alcune influenze.

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4. Quanto tempo ci è voluto per preparare l’album?
Mi ci è voluto un anno per scrivere, preparare e registrare il tutto.

5. Cosa significano per te improvvisazione e composizione e quali sono, per te, i loro rispettivi meriti?
Come ti ho detto, il mio background è nel jazz. Penso che l’improvvisazione sia uno degli strumenti più importanti nella composizione. Compongo una melodia prendendo un piccolo tema e lo suono più e più volte in centinaia di variazioni fino ad arrivare al risultato finale. In questo modo improvviso costantemente finché non ottengo ciò che voglio.

6. Il ruolo del compositore è sempre stato soggetto a cambiamenti. Qual è la tua opinione sui compiti (ad esempio politici / sociali / creativi) dei compositori di oggi e come cerchi di raggiungere questi obiettivi nel tuo lavoro?
In primo luogo, compongo musica per me, i miei parenti e gli amici più cari. Non prendo punti di vista politici o sociali all’interno delle mie composizioni. Tuttavia, penso che ci sia un compito creativo per il compositore: quello di lottare per una musica unica e di essere in grado di distinguersi dalle produzioni musicali di massa al giorno d’oggi che non sembrano più originali.

7. Che attrezzatura usi per comporre la tua musica?
Per ogni disco cerco di sperimentare con attrezzature diverse. Per “Sketches” sono andato in uno studio professionale perché volevo registrare su un pianoforte a coda. Per il mio precedente disco NOIR ho usato il mio pianoforte da camera e 3 microfoni che ho posizionato vicino ai martelli. Ho registrato quella musica sul mio portatile.

8. Come pensi che le composizioni contemporanee possano attirare l’attenzione di un pubblico più ampio?
Io spero che sia così, ma sinceramente non so come.

9. Potresti dirci qualcosa sui tuoi progetti futuri?
Ho appena finito di registrare le tre gnossiennes di Erik Satie. È sicuramente uno dei padri fondatori della musica minimal.

10. Dove possono trovare maggiori informazioni su di te i nostri lettori?
Www.frerickdenhaan.com

 

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato.

press_photo

ENGLISH VERSION

 

Welcome Frerick and thank you for this interview.


1. When did you start composing – and what or who were your early passions and influences?
I already started composing at the age of 10 when I first picked up a guitar. At that age I was a major fan of grunge music and especially Nirvana, and I dreamt of becoming a rockstar. With my first band I wrote several songs in the grunge genre. Looking back at it, it was a fun time, but nothing serious in the end.

2. What do you personally consider to be incisive moments in your work and/or career?
Hmmm, I think that must be the moment when I finally realised how to play jazz standards. For long I have only been able to enjoy the music, but I didn’t understand a thing about structure, voicings, collaborating with a band and improvising. Jazz opened up a whole new world for me in terms of improvisation and composition techniques.

3. Can you tell us something about your last release “Sketches of Tomorrow”?
Sketches of Tomorrow is a homage to my grandparents. In four compositions I try to capture the essence of my memories about them. Furthermore, I tried to incorporate a more cinematic style in the opening track Sketches of Tomorrow. For the compositions Lindenplein and Les Dunes I listened to Beethoven, Schubert & Debussy for a long time. You’ll probably hear some influences.

4. How long did it take to prepare the album?
It took me one year to write, prepare and record the music.

5. What do improvisation and composition mean to you and what, to you, are their respective merits? 
As I told you, my background is in jazz. I think that improvisation is one of the most important tools in composition. I compose a tune by taking a small theme and play it over and over in hundreds of variations until I get to the final result. That way I am constantly improvising until I get what I want.

6. The role of the composer has always been subject to change. What’s your view on the (e.g. political/social/creative) tasks of composers today and how do you try to meet these goals in your work?
In the first place, I compose music for myself, my relatives and closest friends. I don’t take political or social points of view within my compositions. However, I think there is a creative task for the composer to strive for unique music and to be able to stand out of the mass music productions nowadays that don’t feel original anymore.

7. What equipment do you use to compose your music?
For every record I try to experiment with different equipment. For Sketches I went to a professional studio because I wanted to record on a grand piano. For my previous record NOIR I used my bedroom piano and 3 mics which I placed closely to the hammers. I recorded that music on my own laptop.

8. How, do you feel, could contemporary compositions reach the attention of a wider audience? 
I think and hope so.

9. Could you tell us something about your future projects?
I just finished recording the three gnossiennes of Erik Satie. He’s definitely one of the founding fathers of minimal music.

10. Where can our readers find more information about you?
Www.frerickdenhaan.com

 

We thank you for your time!

 

Sketches of Tomorrow is a homage to my grandparents. In four compositions I try to capture the essence of my memories about them.

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