La Filarmonica Romana chiude le celebrazioni del suo bicentenario con il recital pianistico di Pietro De Maria il 16 dicembre al Teatro Argentina. Pianista tra i più affermati, De Maria nella sua carriera trentennale ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi: nel 1990, a 23 anni, il Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca e il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani, nel 1994 il Primo premio al Géza Anda di Zurigo e nel 1997 Premio Mendelssohn ad Amburgo. Ha suonato come solista con orchestre prestigiose e direttori internazionali, ospite di importanti festival e stagioni da camera, affiancando la carriera artistica all’insegnamento presso il Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia di Musica di Pinerolo. Per l’omaggio al bicentenario della Filarmonica proporrà passa brani di Giovanni Sgambati, primo importante direttore artistico dell’istituzione dal 1893 al 1896 e punto di riferimento per la Filarmonica come socio, musicista e compositore fino alla morte nel 1914. Proprio a Sgambati, la Filarmonica Romana dedicò la sua prima sala da concerti. In programma Ländler (dalle Pièces lyriques op. 23), Berceuse – Rêverie (dai 3 Morceaux op. 42) e Étude mélodique (dalla Suite op. 21). In programma anche il Valse-Caprice d’après Schubert n. 6, il Sonetto 104 del Petrarca da Années de Pèlerinage (Deuxième Année), lo studio La Campanella dai Grandes Etudes de Paganini, e due Sonate di Beethoven, l’op. 2 n. 2 e l’op. 111, rispettivamente seconda e trentaduesima (e ultima) del catalogo delle sonate per pianoforte del musicista di Bonn.
