
LaserSight è un rapper romano classe ’90, influenzato dalle sonorità rap originali dagli Articolo 31 fino ai Club Dogo ed in quelle pop degli 883. Inizia ad affacciarsi nel mondo musicale già dall’età di diciotto anni dove inizia per passione i primi lavori autoprodotti con vari esponenti delle scena romana fino al 2012. Dopo un periodo di inattività nel 2015 torna in studio dove incide il suo primo mixtape dal titolo “Cambiamenti”. Le copie fisiche del mixtape vanno sold out nel giro di pochi giorni. Il suo primo disco ufficiale, dal titolo “Sedotto E Abbandonato” disponibile su Spotify e digital store, è uscito il 31 maggio 2018 in collaborazione con l’etichetta torinese RKH. In basso trovate un’interessante intervista, rilasciata al talentuoso rapper romano Lasersight. Grazie per averci concesso il tuo preziosissimo tempo.
1) Com’è nato il tuo nome d’arte? Potresti raccontarci un po’ la tua storia artistica?
È nato dall’unione di due mie saghe cinematografiche preferite che sono Star Wars e 007, dalla prima ho preso “Laser” in omaggio alle spade del film dall’altra “Sight” che altro non è che il mirino della pistola di James Bond. Uniti insieme formano LaserSight che in italiano acquisisce un significato ben preciso infatti vuol dire “vista laser” o anche “mirino laser”. La mia storia artistica nasce ormai un po’ di anni fa ho iniziato a scrivere che avevo 18 anni e da allora non ho praticamente mai smesso, sono passato dal registrare le mie prime canzoni in camera ad uno studio vero e proprio fino alla svolta, per ora della mia carriera, che è avvenuta nel 2018 quando ho iniziato a collaborare con un’etichetta vera e propria e ad avere un team dietro e da questa firma ho fatto uscire 2 EP, 7 singoli tutti con collaborazioni ed infine di recente il mio primo disco. Tutto questo lo potete trovare sia sulle piattaforme streaming che digital store.
2) C’è stato qualche episodio particolare che ti ha fatto sentire il bisogno di scrivere le tue canzoni? Qual è stato il tuo percorso formativo e che cosa ti ha influenzato di più?
Un episodio in particolare non c’è stato ho iniziato a scrivere per timidezza quindi direi molto per sfogo e voglia di dire la mia in qualche modo, poi ovvio che più si cresce e più si accumulano esperienze che puoi riportare nelle canzoni sia tue sia di chi ti sta intorno. Ad influenzarmi è stata soprattutto la musica degli 883 e Articolo 31, iniziare a canticchiare le loro canzoni mi ha dato la voglia di provarci anche io poi col passare degli anni l’evoluzione della musica ha fatto si che io mi evolvessi con lei e sperimentassi anche nuove cose e nuovi generi. Sicuramente tutto ciò che ho fatto da quando ho iniziato fino ad ora è stato importante ti da quel percorso formativo e quel background che poi ti fa maturare e migliorare come artista.
3) “Le due porte” è uscito il 5 novembre del 2021, puoi parlarci di questo lavoro?
Diciamo che il tema conduttore di tutto l’album è la scelta (sia questa d’amore, personale, sociale, artistica per fare alcuni esempi) e le conseguenze che porta pur non essendo un concept album ho notato mentre scrivevo i testi questa particolarità e ho voluto proseguirla. Il disco si compone di 10 tracce con 4 featuring che sono la band dei Malpensa, Vea, Veronica Verri e Rayden. È stato preceduto da 2 singoli che sono stati “Limbo” e “Turista Per Sempre”, quest’ultimo devo dire che mi ha dato tantissime soddisfazioni sia come numeri che come riscontro nei vari siti e radio e di ciò sono molto contento. Ora è uscito il terzo estratto che è “Kiss V” e spero che anche questo ripeta l’apprezzamento dei singoli precedenti ed anche del disco che devo dire sta andando molto bene. Penso sia un disco pensato e studiato bene, maturo come testi perché in tutti ci sta un significato ben preciso fatto per far svagare ma anche far riflettere l’ascoltatore quindi un sound coinvolgente e sempre diverso per ogni brano.
4) Attualmente, è difficile pubblicare un disco o un singolo?
Pubblicare non direi, ora con le piattaforme di streaming gratuito tutti possono pubblicare qualcosa il difficile, per me, sta nel farsi notare vista l’enorme quantità di musica che esce ogni giorno. Prima era più facile senza social e senza tutto questo frullatore canterino se eri bravo avevi il tuo seguito e potevi farcela ora essere bravi è il requisito minimo e devi sgomitare sempre o trovare qualcosa che nessuno ha ancora fatto per avere un inizio di seguito. Però si lavora sempre affinché ciò accada anche come stimolo personale a migliorarsi sempre.
5) Come stai affrontando questo periodo in piena fase pandemica da virus SARS-CoV-2?
A livello artistico in questi ormai 2 anni sono riuscito a fare qualche contest e qualche live ma poi si è bloccato tutto di nuovo. Spero più avanti di portare live la musica ed il disco perché al momento ancora non l’ho potuto fare. A livello creativo però è stato importante perché durante il lockdown ho scritto “Notturno” che è l’EP che ha preceduto l’album, un EP molto intimo in cui mi sono guardato dentro, e poi durante questo periodo è stato scritto anche il disco. Resto speranzoso e fiducioso che possa finire presto questo periodo e si possa tornare alla normalità di prima riuscendo a convivere senza problemi di nessun genere con questo maledetto virus.
6) Quali sono i brani che più ti rappresentano?
Mah tutti i brani a loro modo mi rappresentano non ce ne ho di particolari, tutti rappresentano me, le mie esperienze ed il mio percorso sia quello passato che quello presente.
7) Quanto di personale c’è nei tuoi pezzi?
Ci sono tanti pezzi che sono molto personali ed intimi e quando ci sono il personale è al 100% ma ci sono anche brani in cui racconto storie di vita di amici o colleghi dove magari non c’è molto di storia mia personale ma è presente tantissima realtà vissuta con loro.
8) Sei un cantautore che scrive molti pezzi oppure hanno difficoltà a nascere?
Dipende dai periodi, ci sono periodi in cui vado a scheggia e scrivo tantissimo altri in cui invece neanche dopo ore riesco a trovare la quadra di un pezzo e quando succede mi innervosisco parecchio. Però fortunatamente sono più i momenti si che quelli no.
9) Il ruolo del cantautore è sempre stato soggetto a cambiamenti. Qual è la tua opinione sui compiti (ad esempio politici / sociali / creativi) degli artisti di oggi e come raggiungi questi obiettivi nel tuo lavoro?
Io sono cresciuto con l’idea che la musica debba mandare dei messaggi oltre a farci cantate e ballare e non fermarsi alle apparenze con un suono figo ma con un testo che non vuol dire nulla. Ecco io cerco di creare un bel sound grazie ai producer che mi sopportano e dare al tempo stesso un messaggio nelle canzoni. Come detto a me viene naturale farlo perché ho questa idea della musica e perché penso sia importante farlo e non che facciamo questo mestiere abbiamo questo grande potere che dovremmo sfruttare, ma purtroppo oggi vedo poca gente/artisti come me…
10) Che attrezzatura usi per comporre le tue tracce?
Carta e penna oppure Word, tanta pazienza e fantasia nel raccontare una storia sia essa vera o inventata, a me piace scrivere una canzone come una sorta di piccolo romanzo di 3 minuti. Purtroppo non sono capace a farmi le basi da solo quindi mi avvalgo sia di producer all’interno dell’etichetta con cui collaboro sia di producer esterni come lo sono stati i Malpensa che hanno prodotto 2 brani del disco (Turista Per Sempre e Kiss V).
11) Gli artisti spesso vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro ti spaventa? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Molto! Purtroppo nel nostro campo l’essere dimenticati o non farcela è dietro l’angolo però nel mentre mi godo il presente e le piccole ma grandi soddisfazioni che mi sto togliendo. Ci saranno ma per parlarne è ancora troppo presto…