
Davide Sanfratello, in arte Santo, classe ’98 di Torino. Fin dalle scuole superiori inizia a scrivere e registrare brani influenzato dalle correnti underground rap dell’epoca, tutto questo sotto il nome di Sanguefreddo. Comincia di conseguenza a frequentare il panorama musicale partecipando a contest torinesi insieme ad altri artisti emergenti sfidandosi in Battle Freestyle di svariati generi. È proprio nell’ambito musicale che conosce Blow, ai tempi era questo il nome d’arte di Federico Dipasquale, giovane produttore, con cui inizia a frequentarsi, inizialmente con un rapporto b2b strofa-strumentale. L’amicizia cresce sempre di più e Santo nota nel produrre una buona dote nella scrittura dei testi, da qui la proposta di un primo feat. proprio all’inizio della pandemia di Covid, i due fanno uscire il primo singolo da indipendenti, intitolato “Eleganza Italiana”, sempre nello stesso anno seguiranno altre uscite come “Vivere al Limite”, “Tra le mani” e “Ti penso”. Già dai primi testi si nota il feeling tra i due, che passo dopo passo, prendono sempre più confidenza con penna e microfono, così finiscono per realizzare il loro primo joint album, intitolato “Cronico”.
Federico Dipasquale, questo è il nome d’arte di Stone, classe ‘97, grazie al padre impara a suonare la batteria fin da piccolo, per poi avvicinarsi alla musica elettronica. Da qui inizierà a suonare in alcuni locali torinesi e a frequentare l’AID (Accademia Italiana Dj’s) dove otterrà un attestato nella sottocategoria di Mix & Mastering. Comincia così la sua carriera da produttore, che varia dalla Tech-House, all’Hip Hop. È proprio grazie a quest’ultimo genere che l’artista conosce Sanguefreddo (attualmente Santo). I due da subito si trovano in perfetta sincronia, sia personale che artistica, iniziando a collaborare. Vedendo Santo al microfono, Stone prova a dilettarsi nella scrittura dei testi, ed è proprio il primo a fargli notare di avere una buona capacità nella metrica. Così, dalle loro prime collaborazioni, arrivano a registrare negli studi di Massive Arts Studio di Milano, frequentati da molteplici artisti affermati nella scena musicale italiana, per collaborare al loro primissimo joint album, “Cronico”. Ringraziamo i due trapper per averci concesso quest’intervista.

1) Com’è nato il nome del duo? Potreste raccontarci anche un po’ la vostra storia?
Ci siamo conosciuti ad una festa di amici in comune, ci siamo trovati a scambiare due chiacchiere e c’è stata subito sintonia. Entrambi già coltivavamo questa passione, io cantavo mentre Federico produceva, ed entrambi volevamo provarci fino in fondo, abbiamo creato il nostro Team, la Vero x Vero, composta dai nostri amici più fedeli; Il nome Santo è stato scelto durante il compleanno.
2) C’è stato qualche episodio particolare che vi ha fatto sentire il bisogno di scrivere le vostre canzoni? Qual è stato il vostro percorso formativo e che cosa vi ha influenzato di più?
Tutto ciò da cui siamo circondati è motivo per noi di scrittura, scriviamo perché diamo voce a quello che siamo e ai nostri pensieri. Le influenze musicali sono parecchie, siamo due ragazzi molto aperti, ascoltiamo qualsiasi tipo di genere, questo ci porta a sperimentare ogni tipo di sonorità.
3) “Cronico” è uscito il 21 gennaio del 2022, potete parlarci di questo disco?
È un disco introspettivo dove abbiamo cercato di trattare un tema come il tempo e le emozioni legate ad esso, cercando il modo più semplice possibile per arrivare a tutti. Abbiamo variato negli arrangiamenti tenendo sempre come filo conduttore il testo di ogni brano.
4) Quanto tempo ha richiesto la realizzazione dell’album?
Circa un anno e mezzo, nel primo anno ci siamo dedicati alla stesura e alla registrazione dei provini, nei restanti mesi nella realizzazione effettiva dell’album.
5) Attualmente, è difficile pubblicare un disco, un EP, un singolo o un videoclip?
Il nostro primo album è uscito da indipendenti, include 9 tracce, 3 videoclip. Avevamo preventivato le spese, ma ovviamente in progetto in corso sono lievitate, questo ha portato a maggiore sacrificio da parte di tutto il gruppo… per la progettazione del lavoro, onestamente non ci sono state difficoltà, abbiamo sempre avuto le idee chiari su come presentare i nostri progetti al pubblico.
6) Come avete affrontando il precedente stato d’emergenza da virus SARS-CoV-2 e cosa provate per l’attuale abbattimento delle restrizioni?
L’abbiamo affrontata come si poteva, non abbiamo mai mollato perseverando nel nostro obiettivo, lavorando via telefono, ora che non ci sono restrizioni ci spostiamo spesso per fare nuove conoscenze e andiamo in studio ogni mese per tenerci pronti a nuova musica.
7) Che attrezzatura usate per comporre la vostra musica?
I nostri principali referenti per le produzioni, mix e master, sono gli studi Massive Arts. Ci siamo affidati a loro vari mesi fa, e non siamo più riusciti a staccarci.
8) Come giudicate l’uso della tecnologia e dei social media al servizio della musica?
Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, e tutto sta nel come vengono sfruttate tali risorse. Puoi arrivare a molte più persone con l’uso dei social, allo stesso tempo la figura di artista può tramutarsi in personaggio.
9) Che consigli dareste ai nuovi artisti che desidererebbero emergere?
Lo stesso che ci diamo noi ogni giorno, bisogna crederci fino in fondo, mettere in conto grandi sacrifici e dispendio di risorse, avere costanza nel perseguire e pazienza nell’attendere i risultati.
10) Gli artisti spesso vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro vi spaventa? Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Siamo ansiosi del futuro, non spaventati. Abbiamo molti progetti a carico, i nostri collaboratori del team sono pronti a mettersi in gioco insieme a noi per la creazione di nuova musica e contenuti. L’importante è essere felici di ciò che si fa, noi lo siamo e non vediamo l’ora di poter dedicare tutto il nostro tempo.