Guzzi, nome d’arte di Alessandro Domenici, è un cantautore versiliese classe 1991. Il progetto nasce nel 2019 dall’incontro con il produttore Mirko Mangano, che diventa parte integrante del progetto occupandosi della parte degli arrangiamenti dei brani. Nel dicembre 2019 esce il primo singolo dal titolo Lampioni. Nonostante l’arrivo della pandemia Guzzi non si ferma e continua a pubblicare singoli. Con il brano La Notte Porta Consiglio raggiunge la finale di Area Sanremo 2020, e nel 2021 rientra nei finalisti di Fatti Sentire Festival. Nel 2022 collabora con un cantautore che ha contribuito alla sua voglia di scrivere canzoni, Il Cile, scrivendo a quattro mani Il Grande Freddo, un brano che tratta il tema della solitudine in tutte le sue sfaccettature. Guzzi raggiunge anche la finale del prestigioso Premio Lunezia con il brano Elvira E Modì, vincendo il Premio Radio Bruno.

RINGRAZIAMO ERIC MORMILE PER AVERCI CONCESSO QUEST’INTERVISTA

1) Essendo un artista ben collaudato e con diversi risultati conseguiti, ci racconti in breve che cantautore sei?

Bella domanda, è sempre difficile definirsi. Anche perché una definizione spesso è anche una limitazione. Sono un cantautore sincero, e credo di esserlo anche come persona, mi piacciono le cose semplici. Un bel bicchiere di vino, gli amici e una canzone scritta a penna su in agenda.

2) Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?

Ascolto da sempre i cantautori italiani (Dalla, De Andrè e Rino Gaetano su tutti) ma ho ascoltato tantissimo anche i Beatles, i Queen e gli Oasis.

3) Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla creazione da sensazioni?

Io mi metto a suonare e vado dietro a quello che mi dice la musica, vado libero in cerca di una sensazione.

4) Come è nato il tuo ultimo singolo “Autogrill”? Puoi parlaci anche di tutti i singoli che hai precedentemente realizzato?

Autogrill è nato al piano mentre aspettavo che la mia ragazza facesse la doccia. Ho voluto raccontare quel momento esatto, e poi è nata tutta la canzone. I singoli precedenti mi hanno dato modo di raggiungere qualche soddisfazione personale, vincendo qualche concorso e dandomi l’opportunità di suonare su bei palchi.

5) In quale momento della giornata componi? È dettato da un’urgenza espressiva o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?

Scrivo quando mi capita, quando sento la necessità e soprattutto quando ne ho voglia…sono pigro. Diciamo che fortunatamente quando mi metto alla chitarra o al piano viene sempre fuori qualcosa da inseguire.

6) Un tempo le case discografiche dettavano il bello e cattivo tempo, poi è arrivata la crisi del disco con l’avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti: musica e social network uniti più che mai, possono essere utili? O è semplicemente un’arma a doppio taglio per gli artisti?

Se devo essere sincero, mi sembra che l’Unione tra musica e social abbia trasformato tanti musicisti in influencer. Che è rispettabilissimo, ci mancherebbe. Ma da tanti artisti vorrei più musica e meno foto o stories. Personalmente odio i social, ma per un emergente sarebbe deleterio non utilizzarli.

7) Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?

Risponderei che magari si può ritrovare dentro una mia canzone, perché parlo di cose molto autobiografiche ma che accadono a tanti.

8) Per te il senso della musica in che cosa consiste? E quanto credi nel fine di far musica?

Credo che la musica cambi le persone, sul serio. Ad esempio, a me cambia l’umore spesso e volentieri, di conseguenza cambiano i miei atteggiamenti e le mie scelte.

9) Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?

Cercherò di suonare il più possibile, di scrivere tanto… e chissà, magari facciamo l’album!.