
Blu 21 perché blu è il colore dell’anima e 21 sono i grammi del suo peso. In questa frase si nasconde la musica dei Blu 21 che è tutta cuore e anima. I Blu 21 sono Paolo Bottini che ha messo la firma su ogni nota di questo progetto come compositore e Sergio Guida che ha dato voce a questo duo, nonché autore delle canzoni. Nascono nel 2021 ma nella realtà i due si conoscono da più di un decennio avendo fatto entrambi parte degli Underdose. I ragazzi si cimentano in una nuova veste: un vestito elettrico, pop da indossare a proprio piacimento e da ascoltare soprattutto. Il singolo apripista del nuovo progetto è “Ti Vedo chiaramente” che ha anticipato l’album di “Ricordami”, uscito 18 marzo 2022. Ringraziamo il duo elettro-pop per averci concesso quest’intervista.
1) Com’è nato il nome del duo? Potreste raccontarci anche un po’ la vostra storia?
Cercavamo un nome che potesse rappresentare al meglio il nostro modo di sentire e vedere la musica . Per noi la musica è un modo per spogliarci e mettere a nudo la nostra anima . Per noi il blu è un colore che dipinge bene l’anima. 21 perché si dice che quando l ‘anima lascia il nostro corpo diventiamo più leggeri di 21 grammi. Questo è il peso dell’anima. La nostra storia è semplice. Ci conosciamo da 13 anni. Abbiamo militato in altre band. Poi abbiamo deciso di proseguire da soli con un progetto completamente nuovo
2) C’è stato qualche episodio particolare che vi ha fatto sentire il bisogno di scrivere le vostre canzoni? Qual è stato il vostro percorso formativo e che cosa vi ha influenzato di più?
La scrittura fa parte di noi. Abbiamo sempre scritto anche quando non suonavano insieme. È il nostro modo di esprimerci. È una nostra esigenza. Generalmente ci facciamo ispirare dalla nostra vita, dalla nostra quotidianità, che poi è quella di tutti. Come influenze musicali non abbiamo mai avuto dei veri miti. Certo ci sono sono artisti che apprezziamo più di altri, ma il fatto di non avere sempre l’ orecchio rivolto da una sola parte, ci ha portato ad ascoltare stili musicali diversi. Dal rock al pop. Dai Beatles ai System of a Down. Non abbiamo mai seguito un particolare genere o un particolare artista
3) “Ricordami” è uscito il 18 marzo del 2021, potete parlarci di questo disco?
“Ricordami ” è il nostro primo album. È un disco composto da 8 tracce ed è un istantanea di noi. È stato voluto e cercato fortemente. Abbiamo iniziato a scrivere e dopo 6 mesi eravamo già in studio di registrazione.
4) Quanto tempo ha richiesto la realizzazione dell’album?
I brani sono stati scritti durante il lockdown. Invece di fermarci , ci ha fortemente ispirato e ci ha dato una spinta creativa immensa. È stato tutto molto rapido nella realtà. Anche in studio. In 2 settimane abbiamo chiuso il disco
5) Attualmente, è difficile pubblicare un disco, un EP, un singolo o un videoclip?
No assolutamente no. C’è stato sicuramente nel periodo del lockdown, ma fortunatamente quel periodo è passato
6) Come avete affrontando il precedente stato d’emergenza da virus SARS-CoV-2 e cosa provate per l’attuale abbattimento delle restrizioni?
Come tutti e restando a casa quando era doveroso. Per noi poi è stata un’occasione per riflettere sul nostro futuro. Ora è diverso. Vedere persone ai concerti, vedere eventi che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili, è qualcosa di estremamente rassicurante e positivo.
7) Quali sono i vostri pezzi che più vi rappresentano?
Difficile dirlo , amiamo ogni nostro pezzo e in ognuno, ovviamente c’è un piccolo pezzo di noi. Forse siamo più affezionati a “Parlami di te ” perché è stato il primo che abbiamo scritto.
8) Come giudicate l’uso della tecnologia e dei social media al servizio della musica?
Positivamente se le due cose sono usate per veicolare e diffondere al meglio la musica. Non parliamo di promozione fine a sé stessa ma di divulgazione della propria arte. La musica non deve essere schiava dei social. Basta leggere la polemica di questi giorni di alcuni artisti sull’obbligo da parte di certe case discografiche ad usare TikTok come forma di promozione. Addirittura l’uscita di un singolo deve avvenire ed è conseguente al raggiungimento di un determinato numero di visualizzazioni dei propri video o post. Ecco diciamo che i musicisti non devono diventare creatori di contenuti digitali o influencer.
9) Cosa ne pensate della Loudness War e dell’intensivo utilizzo della compressione dinamica?
Estremamente sbagliata perché riduce la qualità del suono. Come dicevamo prima, la tecnologia deve essere un mezzo per migliorare qualcosa di già esistente.
10) Che consigli dareste ai nuovi artisti che desidererebbero emergere?
Suonare il più possibile e nutrirsi di emozioni. Non viverla come fonte di business o come possibile lavoro. Vivere con la musica e non di musica , è estremamente diverso.
11) Gli artisti spesso vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro vi spaventa? Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Un vero artista deve avere sempre una visione completa del tempo. Passato , presente e futuro . Dobbiamo essere lo specchio della società e raccontare ciò che siamo. Il futuro non può spaventare se si è fatto tesoro del nostro passato e se si vive al meglio e serenamente il nostro presente.