Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori, oggi vi presentiamo “Polaris”, debut album del quartetto torinese Folkatomik. Il disco è già disponibile dal 24 giugno 2022, distribuito dall’etichetta italysona. “Polaris”, include otto brani di puro folk accompagnati da fantastici infusi di elettronica, il risultato che otterrà lo spettatore è un rilassamento totale, aggiungendo a sua volta una travolgente immersività sonora e coadiuvata anche da tratti sorprendentemente onirici. Tutti e otto i brani hanno queste origini: tre calabresi (Polaris, Tirullallero e Tira la pinna), una campana (Tammurriata), tre pugliesi (Quant’ave, Pizzica di Torchiarolo e Pizzica di San Vito) e una siciliana (Lu trainu). Le otto canzoni sono formate da pizziche calabresi (Polaris, Tirullallero e Tira la pinna) e pugliesi (Quant’ave, Pizzica di Torchiarolo e Pizzica di San Vito), una tammurriata campana (La tammurriata) e un canto siciliano (Lu traìnu). Un altro aspetto fondamentale che il pubblico apprezzerà sono i suoni suggestivi e arcaici degli strumenti tradizionali, le cadenze ossessive e catartiche delle ritmiche coreutiche, unite ai colori e alla profondità dei suoni elettronici, i quali riescono a donare un linguaggio fresco e contemporaneo, ma con forti e robuste radici, insomma ascolteremo presente e passato che si abbracciano con il dovuto rispetto. Gli strumenti acustici usati nei brani e che interagiscono con l’elettronica, sono strumenti tradizionali del Sud Italia e del mondo: tamburi a cornice, tamburelli, percussioni arabe, latine e africane. Chitarre portoghesi, très cubano, charango, bouzouki greco e mandolino. Flauti arabi, turchi, irlandesi e andini, friscaletti siciliani e flauti armonici, marranzani e percussioni minori. Questo meraviglioso lavoro discografico del quartetto torinese Folkatomik, ha per scopo quello del voler dialogare attraverso il linguaggio universale della musica popolare, far conoscere a un più ampio pubblico la bellezza dei dialetti e delle sonorità del sud Italia e promuovere le diversità facendole convivere sotto il tetto della musica da festa e da ballo, musiche che da sempre uniscono popoli e generazioni. Polaris, il titolo del primo album dei Folkatomik, è la Stella Polare, la stella più luminosa e più vicina al Polo Nord celeste, la stella che indica uno dei due punti di rotazione terrestre. Per i Folkatomik, Polaris è dunque una guida, una luce che fissa la rotta della partenza e che sarà in continuo mutamento. In definitiva possiamo affermare con immensa soddisfazione che Polaris e i Folkatomik sono promossi a pieni voti, non emergono vuoti canori, né incertezze ritmiche o strumentali, è assolutamente un album cosmopolita, rilegato al tempo stesso in una poderosa e irrefrenabile fusione magistrale di folk ed elettronica.
