
THE MUSICWAY MAGAZINE
LUIGI MARZANO

Benvenuto e grazie per questa intervista.
o Quali sono attualmente le tue principali sfide compositive?
Penso che le sfide compositive siano molto comuni tra chi è nel campo della composizione e chi è nel campo dell’arte in genere. Attualmente, ma aggiungo quasi sempre, le mie sfide più ardue hanno a che fare con la ricerca di un’originalità musicale.
o Con cosa inizi di solito quando componi?
Nella maggior parte dei casi, lascio alla melodia il compito di iniziare e poi di guidarmi nella costruzione dell’intera composizione. Dunque, l’idea tematica è per me la materia da cui prende forma il tutto.
o È uscito da poco il tuo nuovo album “Berceuse”, ci può dire qualcosa di più?
Certo. Devo però precisare che non è un album, ma bensì una sola composizione pianistica. La berceuse, oltre a essere un vero e proprio componimento musicale, è anche un termine francese che significa “ninna nanna”. Il brano nasce dall’intento di creare una composizione con una melodia e un andamento cullante, allo scopo di dedicarlo a tutti i bambini che purtroppo se ne sono andati via troppo presto.
o Come vedi il rapporto tra timbro e composizione?
Per quanto mi riguarda, io credo che tra il timbro e la composizione esista un rapporto di tipo strutturale e formale: ogni composizione è correlata al timbro e ne è anche direttamente influenzata. La forma che assumerà la composizione, qualsiasi essa sia, in qualche modo dipenderà dal timbro o dai timbri che abbiamo pensato e scelto.
o Quali sono le opere che più hanno formato la tua personalità musicale?
Mi definisco un uomo immensamente ingordo di musica e dire quali sono le opere che hanno formato la mia personalità musicale, è cosa assai ardua. Ascolto molti generi musicali che vanno dal rock all’ambient, tuttavia, avendo studiato al conservatorio, non posso negare che la mia educazione musicale classica, sia in qualche modo predominante.
o Cosa c’è di più impegnativo in ciò che fai e cosa è più gratificante?
Fare il musicista comporta dei sacrifici giornalieri che certamente non devono mancare. Uno di questi è lo studio quotidiano di almeno 3 o 4 ore allo strumento. Studiare quotidianamente è impegnativo ma è anche gratificante, non solo perché ti permette di mantenere una certa abilità tecnica e mentale, ma anche perché ti permette poi di realizzare quelli che sono i desideri di ogni musicista: suonare ed esprimere sé stessi attraverso la musica.
o Quali sono i tuoi obiettivi / sogni per il futuro?
Scoprire bellezze musicali e comporre musica sempre più bella.
o Cos’altro vorresti che le persone sapessero del tuo lavoro / carriera?
Non sono certo di saper rispondere a questa domanda, dico solo che ciò che devono sapere, lo sapranno…
Ti ringraziamo per il tuo tempo!.