Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori, oggi vi presentiamo “Grimoire”, secondo album di Leon Seti (Leonardo Baldi), interamente cantato in inglese e scritto da Leon e prodotto da Pancratio. Il progetto è stato sviluppato e lavorato tra Londra e Roma in un periodo di quasi tre anni. Il disco si presenta agli ascoltatori con dieci brani: elevati, onirici, lungimiranti, calamitanti. Per chi volesse trovare riferimenti musicali, Seti ci ricorda con onore gli Empire Of Sun, Low Roar e Imogen Heap. “Grimoire”, vuole essere un libro di magia ambientato in una foresta incantata: dieci canzoni che narrano vecchi traumi, cicatrizzati e rielaborati in chiave alchemica, vogliono essere un balsamo per chi ne ha bisogno. Infatti l’album e Seti, hanno dalla loro un potere quasi esoterico, riescono a ristorare ogni ascoltatore, a dargli forza e coraggio. Lo stimolo di voler vivere al meglio e staccarsi dalla routine frenetica, è sicuramente una missione compiuta con “Grimoire”, grazie al suo stellare pop elettronico, contornato da un ammaliante ambient brillantemente dosato con cura; qual è la ricetta vincente del disco? Una voce velluta, synth mozzafiati, accompagnati da dolci riverberi con tanto di bassi puri e profondi. Questo secondo lavoro discografico di Seti, si preannuncia in un’esperienza sonora avvolgente, immaginifica ed esaustiva, sognare ad occhi aperti non è mai stato così facile ed immediato, staccare la spina basta un attimo. “Grimoire” e Leon Seti sono promossi a pieni voti, entrambi hanno saputo donare agli ascoltatore tanta grazia e stile, producendo a sua volta un album dall’esperienza sonora: avvolgente, autentica e incantevole, congratulazioni!.
