Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori, oggi vi presentiamo “From the other Hemisphere”, lavoro discografico rigorosamente cantato in inglese e autoprodotto dal cantautore Deut (Giuseppe Vitale), il 3 febbraio del 2023. Per chi volesse a tutti i costi trovare un riferimento musicale, possiamo dirvi con certezza che Deut si avvicina magistralmente a: Gary Jules, Lionel Ritchie, Steven Seagal (esatto l’attore), con il suo album “Songs from the Crystal Cave” del 2005, con le tracce (Don’t You Cry) e (The Light), finendo con Phil Collins (In the Air Tonight). L’album è stato concepito come proseguimento dell’EP “A running start” del 2019. Il disco propone dieci brani: suggestivi, onirici, stimolanti e rigogliosi. Deut e “From the other Hemisphere”, stregano e intrigano per la loro natura sonora accattivante tra: il naif del pop e la complessità della musica progressive, l’ambient e l’alt-rock, il folk e la musica elettronica scura. Il risultato ottenuto è supportato dal connubio acustico/sintetico, un piccolo mondo sonoro fatto di sample, errori campionati, rumori di fondo, sintetizzatori cupi e batterie elettroniche, un autentico toccasana per gli ascoltatori. “From the other Hemisphere”, si presenta sottoforma di diario personale, il quale verte sulle tematiche a cui il cantautore è legato: il mondo onirico, l’intimità, lo sfruttamento emotivo, la società del lavoro, il futuro delle generazioni e la morte. I testi provengono “dall’altro emisfero” cerebrale, nati nelle stanze a cui non sempre si riesce ad accedere e qui la composizione serve per parlare con una parte del sé che non si conosce in una forma di meditazione spontanea e di dialogo non sempre bilaterale. Lì si può incontrare l’inconscio e più precisamente le pulsioni e le paure che noi tutti sentiamo e, per raccontarle, c’è l’esigenza terapeutica di restituirle al presente su fogli di carta per poi esorcizzarle o ricordarle cantandole. Questi temi forti sono mascherati da melodie dolci e ricercate o composizioni volutamente semplici di Deut. La nuova creatura sonora di Deut e il cantautore stesso, sono promossi con lode. Critica e pubblico troveranno all’interno di questi dieci brani stellari: un involucro sonoro che sa raccontare il dualismo, la contraddizione interna, il senso di inadeguatezza e la frustrazione causata dalla modernità ma soprattutto dalle proprie emozioni. Un esorcismo laico con il quale poter distendere le tensioni. In definitiva, possiamo definire questo lavoro discografico genuinamente appetibile ed estremamente sensazionale, grazie mille Duet!.
