C’è molta attesa a Parma per il debutto al al Festival Verdi, il 7 ottobre alle 20:00 al Teatro Regio, della soprano statunitense Lisette Oropesa impegnata in un recital dedicato alle romanze da salotto dell’Ottocento italiano. Accompagnata al pianoforte da Francesco Izzo, direttore scientifico del Festival e ideatore del programma, la cantante, una delle più richieste dai direttori artistici dei grandi teatri internazionali, esplora il repertorio delle piccole composizioni vocali tanto in voga e apprezzate nei salotti della società dell’epoca. Arie da camera, romanze, ma anche lieder e brani pianistici in forma di danza: è un mondo musicale parallelo al melodramma, lontano dai palcoscenici e dalle orchestre, costituito da un raffinato e fitto repertorio di composizioni in cui musica e parola si uniscono in un connubio poetico inscindibile che fa dei grandi compositori dell’Ottocento dei maestri nell’uso delle sfumature vocali e coloristiche. Le arie da camera di Verdi, di cui alcune (È la vita un mar d’affanni; Stornello; Chi i bei dì m’adduce ancora; Perduta ho la pace) presentate per la prima volta nell’edizione critica di Carlida Steffan, e dei compositori che hanno dominato il panorama vocale dell’Ottocento (Bellini, Rossini, Donizetti, Mercadante, Arditi, Luzzi) saranno accostate a pagine dei grandi autori del romanticismo ottocentesco, con due composizioni di Schubert (Gretchen am Sprinnrade e Vedi, quanto adoro). Divagazioni pianistiche, con le pagine di Frédéric Chopin (Mazurka Op. 68 N.4) e di un inedito Verdi con il Valzer in Fa maggiore impreziosiscono il programma con pagine dal repertorio per pianoforte, strumento prediletto nei salotti ottocenteschi.
